martedì 27 dicembre 2011

International Wine Tourism Conference and Workshop a Perugia 2012¦

International Wine Tourism Conference and Workshop a Perugia 2012 (30 Gennaio - 2 Febbraio)

IV° Conferenza Internazionale Turismo del Vino
Perugia, Umbria, Italia 30 gennaio/ 02 Febbraio 2012
Location Principale: Perugia, Hotel Giò Wine e Jazz Area
Altre locations: sale e spazi istituzionali del centro storico di Perugia
L’EVENTO
L’International Wine Tourism Conference avrà l’Italia come palcoscenico nella sua quarta edizione. Si tratta di un evento di grande respiro internazionale che la Presidenza nazionale del Movimento Turismo del Vino co-organizzerà e patrocinerà coinvolgendo anche tutto il tessuto vitivinicolo italiano (ad oggi si annoverano oltre 1.000 cantine socie MTV  diffuse sull’intero territorio nazionale). L’appuntamento prevede una numerosa partecipazione da parte di oltre 300 addetti tecnici tra giornalisti internazionali, tour operators, aziende ed amanti del mondo del vino in generale.
Il programma prevede un denso calendario di conferenze e relazioni sui più diversi temi che ruotano in torno all’enoturismo, un programma di appuntamenti e degustazioni, uno spazio espositivo in cui le aziende e gli operatori potranno presentare i loro servizi e prodotti; sono previsti anche dei tours tematici per la stampa e per i tours operators che interverranno, che vedranno protagonisti luoghi dell’Umbria, delle Marche, della Toscana e della Campania.
PROGRAMMA – in corso
29 Gennaio: Programmi sociali e di benvenuto a Perugia.
30 Gennaio/ 01 Febbraio: oltre 40 relazioni, tavole rotonde, sessioni plenarie e altre attività. L’ evento offre anche un “dopo conferenza”, un programma sociale dal sapore nettamente umbro; serate a tema, degustazioni, visite culturali ed in cantina, vino con abbinamento di cibo, ed altro ancora.
02 Febbraio: WORKSHOP DAY - una giornata dedicata a circa 40 Tour Operators invitati per l’ occasione. Il turismo del vino italiano incontra la domanda internazionale.
Dal 02 al 05 Febbraio: Wine Tours per Tour Operators e giornalisti.
Per saperne di più:

lunedì 28 novembre 2011

Biancame

Biancame

sin.bianchello, uva bianca, balsamina bianca, greco bianco, morbidella, biancone, biancuccio, greco, greco bianchello, greco bianco, biacuccio.
Storia:
L'origine è sconosciuta, si reputa che provenga da uno dei cloni differenziatosi dal vecchio greco. Noto indistintamente anche come Bianchello, fonda la sua storia su notizie nebulose che confinano con la leggenda. Scientificamente ne parla Andrea Bacci da Sant'Elpidio a Mare (Ascoli Piceno) nel suo Naturalis Historia del 1596, dove pone l'accento sui vini prodotti in loco. Molti studiosi sono certi che si tratta di un biotipo di Trebbiano Toscano, anche se alcuni sinonimi riconducono a una possibile parentela con il Greco (da qui Greco Bianchello o l'errato Greco Bianco): nessuna delle due supposizioni può dirsi però certamente fondata. Altri termini usati per descrivere il Biancame, tra cui Balsamina bianca e Biancone, fanno riferimento al pallido colore della sua buccia.

Foto su gentile concessione dell Fattoria Villa Ligi
via Zoccolanti 25/A 61045 Pergola (PU)
tel e fax 0721734351
www.villaligi.it

Diffusione:
La zona di produzione è ampia lungo la costa orientale dell'Italia settentrionale e nelle Marche (dove il Biancame e' conosciuto anche con il nome di Passerina) soprattutto lungo il litorale e le zone collinari adiacenti. Il biancame concorre nella preparazione del "Piceno bianco" e, nella provincia di Pesaro, in quella del "Bianchello del Metauro".

caratteristiche sensoriali del vino: dal "Biancame" si ottiene un vino di colore giallo paglierino dal profumo delicato di mela e di pesca, con sentori di spezie; al gusto evidenzia una leggera acidità con fresca persistenza aromatica speziata con un piacevole retrogusto amarognolo.

abbinamenti consigliati: perfetto con pesce e crostacei

venerdì 18 novembre 2011

Enoteca

 Enoteca GustoDivino, via Alessandria 18 
a due passi dalla Stazione Termini, vicino  Piazza Fiume. Si raggiunge facilmente con i mezzi pubblici (linea  36 - 86 - 90) dalla stazione termini fino a Porta Pia.



Competenza, professionalità, suggerimento nell'acquisto dei vostri vini, birre artigianali, distillati, cioccolate, formaggi, vini sfusi di qualità, ecc.

Un sommmelier  AIS sarà al Vostro servizio per consigliarvi i migliori acquisti.

giovedì 20 ottobre 2011

Bellone

bellone

sin.
Albanese, Bello cera, Bello gentile, Cacchione, Pampanaro, Uva pane, Zinna Vacca, Bello Veltrano, Arciprete, Bello buono, Bello Cacchione, Bello Cencioloso, Bello Fagotte, Bello Palloccone, Bello Piccolitto, Bello romanesco, Bello Terrigno, Bello verdone, Pantrastico, Pociccone, Uva pantastico, Uva preta, Uva di spagna bianca, Pacioccone.
Storia:
Vitigno già conosciuto al tempo dei Romani, viene citato da da Plinio con il nome di uva pantastica, in alcune zone viene chiamato anche uva pane poiché l’uva dagli acini grossi e delicati veniva gustata dai contadini della zona insieme al pane.

Diffusione:
E uno dei vitigni, o meglio era, più coltivati nella zona dei Castelli Romani e nel Frusinate.

caratteristiche sensoriali del vino: da questo vitigno se ne ricava un vino di colore giallo intenso, profumo persistente e armonico, sapore asciutto e corposo,.delicato, leggermente amarognolo e di pronto consumo.

abbinamenti consigliati: ottimo con antipasti e primi piatti.

Chi lo produce?  cantinacerquetta.it

sabato 15 ottobre 2011

SITEVI 2011

Il salone francese delle novità in cantina e vigneto ingloba anche il settore ortofrutta e dedica largo spazio all'export.



Il nuovo fenomeno francese è l'associazionismo, prima inesistente, delle due filiere vitivinicola e ortofrutticola per ottenere il massimo dalla prossima Pac europea.
Nuove professioni: tra le conferenze che interesseranno le due filiere ce ne sono alcune sulle professioni di domani per le quali si farà il punto delle competenze richieste.

Nella filiera ortofrutticola le professioni richieste saranno: Ingegnere agro-ecologo; Responsabile marketing ortofrutta
Nella filiera vitivinicola le professioni richieste saranno: Responsabile marketing vino; Responsabile qualità e sviluppo sostenibile vitivinicolo

Web 2.0
Dell'utilizzo delle possibilità del web 2.0 (blog, social network, vendite on line) parlerà un esperto di 'Chateau on liné, sito web commerce.



Non è un caso che il SITEVI, la più importante fiera francese della filiera vitivinicola e ortofrutticola, da venticinque anni venga organizzata a Montpellier.
La regione di Languedoc-Roussillon della quale Montpellier è capitale, infatti, è il più importante distretto vitivinicolo di tutta la Francia oltre ad essere il crocevia per gli espositori e i visitatori italiani e spagnoli.
Lo scopo del SITEVI è avere un numero di espositori tale da soddisfare le esigenze di tutti gli attori della filiera che decidono di visitare la fiera.
Saranno presentate novità - ci saranno premiazioni varie - ci sarà spazio per workshop, ecc..
In linea generale sono stati confermati i temi centrali affrontati nel 2009  che mettevano al centro dei focus il delicato equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economica. Si parlerà anche nel 2011 di riduzione del costo della produzione; l'esplorazione dei nuovi mercati e lo sviluppo sostenibile. Tra i nuovi mercati presi in esame (Spagna, Russia, Germania, Regno Unito e Cina).






martedì 11 ottobre 2011

Barbera

Barbera

sin.barbera grossa, barbera fina, barbera nera, barbera forte, barbera d'Asti, barbera nostrana, barbera a raspo verde, barbera a raspo rosso, barberone, barbera dolce.

Storia:
Nel 1304 Pietro De Crescenzi. cita questo vitigno nel suo “Liber Ruralium Commodorum”, che passerà alla storia come il più celebre trattato di agronomia, viticultura ed enologia del medioevo, ma già in precedenza era conosciuto con il nome di “grisa” o “grisola” dai contadini piemontesi.

Diffusione:
Diffuso in Piemonte e in Lombardia dove esprime al meglio i propri caratteri ma, grazie alla sua versatilità, estende la sua presenza nel resto del mondo.

caratteristiche sensoriali del vino: da questo vitigno si ottiene un vino robusto e ricco di personalità, rosso rubino intenso, si conferma anche il profumo intenso e fine, fruttato con gradevoli note floreali di viola, asciutto carnoso e vellutato; caratteristico goudron di liquirizia tipico dei grandi vini.

abbinamenti consigliati: bagna cauda, minestre, panissa, bolliti, formaggi semiduri e gorgonzola.


Chi lo produce: sito internet - www.annamariabbona.it/

martedì 27 settembre 2011

Asprinio

Asprinio

sin.
Olivese, ragusano, ragusano bianco, asprino, uva asprina.

Storia:
Le origini di questo vitigno si perdono nella notte dei tempi.
Sappiamo per certo che nella zona di territorio circostante Aversa, terra anticamente nota come Liburia, esisteva “un'uva che non aveva eguali”. Si sa che in epoca normanna Louis Pierrefeu, cantiniere di corte di Roberto d'Angiò, individuò nei dolci declivi vicino Aversa il suolo ideale per impiantare le viti che assicurassero alla corte normanna una riserva ricca di spumanti.
La scelta si rivelò giusta: i tralci di vite, infatti, appoggiandosi agli alberi di pioppo, che fungevano da sostegno, crescevano in altezza ed a festoni, consentendo così la produzione di quella caratteristica uva divenuta famosa fin dai tempi angioini. Tale sistema di viticultura, molto particolare in quanto le viti, dette maritate poiché si appoggiano appunto ai pioppi innalzandosi anche oltre i 10-15 metri di altezza, si chiama "Alberata Aversana". Tale sistema di allevamento della vite viene anche comunemente detto "Vite maritata".

Diffusione:
E' diffuso soprattutto nella provincia di Caserta, dove dà ottimi risultati soprattutto se coltivato ad alberata.

caratteristiche sensoriali del vino: L'asprinio dà un vino di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, profumo fruttato con sentori di agrumi, fresco, di media struttura e abbastanza caldo.

abbinamenti consigliati: si adatta superbamente con antipasti freddi, tartine, stuzzichini, piatti di pesce, crostacei e molluschi.

Chi lo produce:  Cantina Grotta del sole

martedì 20 settembre 2011

Wine Town A Firenze vino superstar : Toscana

Il 24 e 25 settembre degustazioni, cooking show e performance musicali nel centro storico cittadino. E per i più piccoli c'è "Vinopoli"



Arte e vino sono da sempre le due immagini simbolo della Toscana nel mondo: non è un caso quindi se questo è il connubio sul quale si fonda Wine Town, la manifestazione che si tiene nel week del 24 e 25 settembre prossimi a Firenze, all’insegna di un modo nuovo di conoscere i bianchi, i rossi ed i rosati che si producono nella regione. Una Firenze che svela così le eccellenze del proprio territorio e lo fa nei luoghi storici del centro ma anche in quelli spesso “inaccessibili” come i palazzi, i chiostri, le logge che diventeranno per due giorni le quinte ideali di degustazioni, cooking show, incontri e performance musicali. Sarà infatti proprio la musica l’altra grande protagonista della manifestazione realizzata dal Comitato Wine Town in collaborazione con la Regione Toscana, Toscana Promozione e Comune di Firenze. Un modo per avvicinare sempre di più la gente al prodotto “principe” delle nostre campagne, in un evento itinerante pensato per convogliare le peculiarità del territorio attraverso il fil rouge del vino......... continua

sabato 17 settembre 2011

TUSCANY WINE - Arezzo 8/10 Ottobre 2011

Sta per arrivare ad Arezzo
Tuscany Wine
In collaborazione con Vinitaly




Sarà una vera e propria full immersion nel meglio della produzione vitivinicola toscana quella che si svolgerà dall’8 al 10 ottobre presso gli spazi di Arezzo Fiere e Congressi.
Tuscany Wine è una manifestazione fieristica dedicata alle eccellenze del vino toscano organizzato da Arezzo Fiere e Congressi in collaborazione con Vinitaly di Veronafiere, il più importante appuntamento mondiale dedicato al settore del vino.
Una straordinaria occasione per dare adeguata ed opportuna visibilità ad un territorio secondo a nessuno per qualità della produzione; un'occasione per incontrare buyers e giornalisti stranieri, gli operatori di settore italiani e il grande pubblico degli appassionati.
Le delegazioni di buyers provengono dai principali mercati di sbocco della produzione toscana (USA, Europa, Russia, Hong Kong); oltre a ciò verrà sviluppata un'azione mirata alle enoteche e ai ristoratori italiani.

Organizzazione
Arezzo Fiere e Congressi in collaborazione con Vinitaly Verona
Sede Espositiva
Arezzo Fiere e Congressi - via Spallanzani, 23 Arezzo
Date e orario
8-10 Ottobre 2011 - dalle 9.30 alle 18.30


giovedì 15 settembre 2011

OLTREVINI 2011 - LA RASSEGNA DEI VINI DI CASTEGGIO in Oltrepo Pavese - 41° edizione - venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 settembre 2011

OLTREVINI 2011 - LA RASSEGNA DEI VINI DI CASTEGGIO in Oltrepo Pavese - 41° edizione - venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 settembre 2011




Gianfranco Vissani e Miriana Trevisan, la Rassegna dei Vini di Casteggio diventa “show”


 
Grandi novità in vetrina: degustazione del Casteggio DOC prima del suo debutto sul mercato, dibattiti sull’enologia e i prodotti tipici, ospiti VIP, “Oscar” del gusto e cena di gala con l’Opera


 

domenica 4 settembre 2011

Arneis

Arneis

sin.
bianchetto o biancetta d'Alba, nebbiolo bianco.

Storia:
Le uve Arneis sono coltivate in Piemonte da diversi secoli. Le prime citazioni di questo vitigno risalgono al 1478 dove a Canale si parlava di una vinea muscatelli et renexiy.

L'Arneis è rimasto fino agli inizi degli anni 70 come uvaggio da mescolare con il nebbiolo per ammorbidirgli il sapore. Il motivo era sicuramente il fatto che il Roero era considerata una terra da grandi vini rossi.

Diffusione:
La più grande concentrazione di vigne si trova sulla sponda sinistra del fiume Tanaro, nella zona del Roero. Questo vitigno viene coltivato appunto nel Roero e nelle Langhe, due aree collocate nel Piemonte meridionale, in provincia di Cuneo.

caratteristiche sensoriali del vino: Da questo vitigno si ottiene un vino con un colore paglierino brillante, un profumo elegante con bouquet fiorito e lievemente fruttato, secco, fine, aristocratico

abbinamenti consigliati: può essere servito come aperitivo, indicato con antipasti raffinati non troppo piccanti, piatti di pesce con salse bianche, crostacei e molluschi.

Chi lo produce?: Giovanni Almondo
Il produttore sopra riportato è stato da me scelto sulla guida Duemilavini edita da Bibenda.

sabato 3 settembre 2011

Evento Astigiano dell'anno


Più passano gli anni e più non ci si stanca mai di attendere l'apertura della "Douja d'Or", per conoscere i migliori vini italiani e le novità che sempre accompagnano l'appuntamento. Asti da Capitale del Monferrato per nove giorni diventa Capitale del ...


Palazzo dell'Enofila

mercoledì 31 agosto 2011

Come si vinifica in rosa

Pressatura diretta:
è il metodo più usato ( è questa la vinificazione in bianco delle uve nere). Prevede la pressatura diretta delle vinacce fresche, previa breve macerazione per ottenere il colore. Questa si fa direttamente nella gabbia della pressa durante la sgrondatura. Si ottengono rosè molto profumati. In pratica si fa proprio come nei bianchi, salvo che la velocità di estrazione è più lenta.
Grosse differenze derivano dalla conduzione della pressatura: se più spinta, aumentano le estrazioni di composti fenolici totali (nei rosati si cerca di avere antociani, ma non tannini. Per i rosati più profumati si evita l'ultimo ciclo di pressatura). Proprio perché mancano i tannini, occorre però proteggere il mosto dalle ossidazioni (il colore diventerebbe subito aranciato o giallognolo) mediante un'accurata solfitazione.

Macerazione Pellicolare:
impiegata per ottenere vini rosati più colorati e strutturati. Prevede una breve macerazione (da 2 a 20 ore) delle bucce e dei vinaccioli del mosto al fine di aumentare l'estrazione di antociani e tannini, anche questa viene condotta nella gabbia di pressa.
E' il sistema tradizionale del Salento, qui chiamato sistema a "lacrima", che consiste nel far macerare le bucce con il mosto solo per 24 ore, e poi di separarli. Il trucco della "lacrima" è tenere una resa molto bassa, in modo da estrarne il cuore, ovvero la parte migliore (è forse proprio per il costo del prodotto e per la bassa resa (40%) che gli antichi lo hanno chiamato così).

Per salasso:
vinificazione effettuata in vasca per un periodo maggiore (fino a 36 ore). Nato per ottenere rossi più corposi (sottraendo la quota destinata a diventare rosato, il residuo rosso risulta più ricco in polifenoli), assicura colori rosa più intensi.
Secondo Ribereau - Gayon (Trattato di enologia 1, Il sole 24ore Edagricole), nella Cotes de provence, zona francese vocata per la produzione dei rosati, il 40% viene realizzato per macerazione pellicolare, 10% per salasso, 50% pressatura diretta.

martedì 30 agosto 2011

Ansonica

Ansonica

sin.
inzolia, ansòria, insolia, nzolia, insora, anzonica, zoliabianca, insedia.

Storia:
Il vitigno proviene probabilmente dalla Grecia, ma non esistono fonti storiche sicure al riguardo.
Ha foglia medio-grande, pentalobata, di colore verde chiaro; grappolo grosso, con chicchi radi ma grandi e regolari, buccia giallo-dorata tendente all'ambrato. Dà il meglio di sé con climi caldi e ventilati.

Diffusione:
E' diffuso nel Lazio e nella Toscana, ma viene prodotto in particolar modo nell'isola d'Elba, l’isola del Giglio, il Monte Argentario e in buona misura anche in Sicilia dove prende il nome di Inzolia.

caratteristiche sensoriali del vino: Da questo vitigno si ottiene un vino di colore giallo paglierino tendente al verdolino. L’odore è caratteristico, leggermente fruttato, con sentori di macchia mediterranea, di sapore asciutto, morbido, vivace e armonico


abbinamenti consigliati: piatti di pesce grigliato, tagliatelle all’astice, polpo marinato.

Chi lo produce?    Azienda Acquabona

venerdì 26 agosto 2011

Ancellotta (vitigno di oggi)

Ancellotta
sin.
Ancellotta di Messenzatico, lancellotta

Storia:
Appartiene alla famiglia dei lambruschi. di origini incerte, deve il suo nome alla famiglia modenese Lancellotti o Lancillotto.

Diffusione:
E' diffusa nel basso Trentino, in Val d'Adige, oltre che in Emilia-Romagna e Toscana.

caratteristiche sensoriali del vino: Da questo vitigno si ottiene un vino molto colorato ma poco acido e alcolico, viene utilizzato per tagli. In Trentino presenta grappoli e acini più piccoli che conferiscono maggiore alcolicità al vino.

utilizzo enologico: utilizzato per la vinificazione è impiegato soprattutto dall'industria dei mosti concentrati per la produzione del "rossissimo". Solitamente è miscelato con altri vitigni per conferire al vino colore e grado alcolico.


mercoledì 24 agosto 2011

Aleatico

Aleatico

sin.
Aliatico, Leatico, Liatico; è variamente denominato a seconda delle zone geografiche: Aleatico della Toscana, Aleatico nero di Firenze, Aleatico di Benevento, Aleatico di Portoferrario.

Storia:
Già citato da Pier dè Crescenzi. (1303) e dal Trinci (1726) è di dubbia etimologia.Per alcuni deriva da qualche forma linguistica riconducibile alla Grecia.Altri ritengono che provenga da Alia, una località vicino a Palermo.Altri ancora lo fanno risalire all'Emiliano aliadga cioè ''uva luglianica''

Diffusione:
E' coltivato essenzialmente in quattro zone: in gran parte della Toscana, nell'isola d'Elba, (da pochi anni viene prodotto anche sull'isola di Capraia e nel Grossetano), in buona parte del Lazio (di pregio è quello prodotto nella zona del Lago di Bolsena) in alcune zone dell'Umbria (nei pressi del Lago di Corbara e nell'Orvietano) e in tutta la Puglia (anche se i vini più rinomati sono nel Salento e a Gioia del Colle)

caratteristiche sensoriali del vino: da questo vitigno si ottiene un vino dal colore rosso rubino con sfumature violacee molto cupe. Il profumo è intenso, aromatico e fruttato, e con la maturità tende ad esprimere note di confettura e cioccolato. Al gusto si percepiscono dolcezza e morbidezza gradevoli, buone sensazioni pseudocaloriche e leggera astringenza, con finale appena amarognolo.

abbinamenti consigliati: dolci di pasta di mandorle, dolci di pasta non lievitata, pizza dolce di Pasqua.


AGI News On - MANOVRA: CIA, SU PICCOLI COMUNI NON PENALIZZARE AGRICOLTURA

AGI News On - MANOVRA: CIA, SU PICCOLI COMUNI NON PENALIZZARE AGRICOLTURA

domenica 21 agosto 2011

Albanello

Albanello

Sin: albanella, alvanella, alvanello, arnina bianca, arvina, claretta.

Storia:

Vitigno di antica coltivazione in Sicilia ma dalle origini sconosciute. Viene spesso ricordato per la qualità del vino omonimo, che già nel 700' era molto costoso e raro da trovare. Spesso citato da illustri Autori tra i quali l'enologo Giovanni Briosi (1879) che lo ricorda come "il miglior vino asciutto di tutta la Sicilia", Giuletti (1879), Pulliat (1888) e Viala e Vermorel (1909). Nonostante queste qualità, la sua coltivazione si è sempre limitata alla sola provincia di Siracusa, dove oggi seguendo un lento declino stà gradatamente scomparendo. E' praticamente il Greco bianco di molte regioni meridionali italiane. Era presente fino all'inizio del 900 anche nelle province di Pesaro ed Ascoli Piceno.

Diffusione:

L'Albanello non è mai uscito dagli angusti confini del territorio in cui avrebbe avuto origine: si tratta delle zone collinari interne della provincia di Siracusa e, più marginalmente ancora, della provincia di Ragusa (val di Noto, Vittoria). Non è in pratica dato di trovarlo (neppure nelle attestazioni storiche) in altre zone dell'isola, nè tanto meno al di fuori di essa.

caratteristiche sensoriali del vino: il vino ottenuto si presenta di colore giallo dorato, asciutto e generoso, con un fine bouquet e con vena amarognola piacevole. Ben si adatta all'invecchiamento.

utilizzo enologico: usato esclusivamente per la vinificazione, sia in purezza come vino da pasto o da dessert utilizzando uva appassita.


venerdì 19 agosto 2011

Albana

Albana
sin.
albana della forcella, albana del riminese, greco, greco di Ancona.

Storia:
Vino di antichissima fama, già noto ai tempi di Galla Placidia, deriva esclusivamente dal vitigno omonimo tipico della fascia collinare che fa capo a Bertinoro e comprende diversi comuni tra cui Castrocaro Terme e Brisighella.

Diffusione:
E' diffuso soprattutto nelle zone collinari della Romagna, mentre altrove diversi tentativi di coltivazione hanno dato scarsi risultati.

caratteristiche sensoriali del vino: da questo vitigno si ottiene un vino di colore giallo paglierino tendente al dorato, il profumo è abbastanza intenso e fruttato, ed il gusto esprime buon equilibrio fra freschezza e morbidezza, con un finale leggermente amarognolo. Questo vitigno si presta molto bene all'appassimento, grazie al quale si ottengono vini di pregio, morbidi ed avvolgenti, dai profumi intensi ed articolati in note dolci e fruttate.

abbinamenti consigliati: secco - ottimo con salumi, lasagne, pesce. amabile, dolce, passito - da dessert e fuori pasto.


lunedì 8 agosto 2011

Abrusco

AbruscoSin: abrusco nero di Toscana

Storia:
Varietà ad uva nera di origine toscana appartenente al gruppo dei cosidetti "vitigni da colore", menzionati da Soderini (1622) e verso la fine del secolo scorso, da Di Rovasenda (1877), il quale a proposito di un Abrusco nero di Toscana precisa "mi parve di sapore singolarmente astringente, ma tuttavia quella da me posseduta è la vera pianta toscana di questo nome". L'origine semantica del nome rivela la sua appartenenza al gruppo dei Lambruschi.

Diffusione:
Non si conosce bene la diffusione geografica di questa varietà, anche se risulta presente esclusivamente in Toscana, in particolare in limitatissime aree della provincia di Firenze.

caratteristiche sensoriali del vino:Il vino prodotto con questo vitigno risulta di colore molto intenso, profumo persistente, sapore ricco ed equilibrato, gusto morbido, piacevole, molto interessante

utilizzo enologico: esclusivamente per la vinificazione, tradizionalmente impiegato in piccola puantità per intensificare il colore.
Attualmente l'unico vino prodotto con uve Abrusco in purezza è l'Agino, prodotto dall'Azienda Le Tre Stelle.

domenica 7 agosto 2011

SAVA - Per il nono anno consecutivo, martedì e mercoledì Sava propone "Calici di Stelle"

Ecco il programma delle due serate
Per il nono anno consecutivo, Sava ospiterà, martedì e mercoledì prossimi, “Calici di Stelle”, l’appuntamento estivo ideato dal Movimento Turismo del Vino e realizzato in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città del Vino.
Manifestazione, presentata alla stampa ieri mattina (erano presenti il consigliere portavoce dell’Amministrazione, Mimmo Spagnolo, l’assessore all’Agricoltura del Comune di Sava, Giuseppe Lamusta, l’assessore provinciale al Bilancio, Giampiero Mancarelli, il responsabile del settore Agricoltura del Comune di Sava, Giovanni De Santis, l’autore del libro “Sindaci di Sava”, Ciro Buccoliero, e il rappresentante dell’associazione “Simphonia”, Ivano Decataldo), che cresce anno dopo anno, e che, per il 2011 conta di compiere il definitivo salto di qualità.
«La manifestazione promozionale “Calici di Stelle” rappresenta una preziosa occasione per consentire alla nostra produzione di pregio del territorio, per antonomasia il vino” Primitivo di Manduria doc”, di godere di una eccellente vetrina, presentandolo a visitatori nuovi e ospiti che ritornano da diversi anni a Sava per questo appuntamento» è stato rimarcato nel corso della conferenza stampa.
Tantissime le novità approntate per quest’anno, in grado di calamitare migliaia di enoturisti. L’Amministrazione ha coinvolto ben sei realtà produttive locale e, praticamente, tutte le associazioni culturali e ricreative: dodici. Protagoniste nelle serate di martedì e mercoledì anche quattro associazioni di promozione sociale: Anffas, SOS Sava, Avis e Ail.
All’iniziativa hanno offerto un valido contributo anche la Provincia di Taranto, con l’organizzazione dello spettacolo di martedì, nonchè l’Azienda di Promozione Turistica di Taranto, la quale fornirà alle associazioni di promozione sociale e onlus ben 666 bicchieri. Tutte le offerte ricevute dalla vendita di bicchieri e del vino serviranno a finanziare le future attività delle stesse associazioni.
Il programma prevede, per martedì, alle 20,30, l’apertura degli spazi espositivi in piazza Spagnolo Palma. Alle 22, in piazza San Giovanni, vi sarà l’esibizione del gruppo “Gli Arboristi Italiani”, una cover band di Renzo Arbore e della sua Orchestra Italiana.
Mercoledì, dopo un quadrangolare di calcio giovanile, alle 20 vi sarà, in piazza San Giovanni, l’apertura ufficiale della manifestazione. Alle 22 il concerto del gruppo “Il Re degli Ignoranti”, una cover band di Adriano Celentano.
Da non perdere la mostra fotografica “Arless sotto le stelle” (allestita nell’atrio del palazzo comunale), le immagini aeree del territorio proposte dall’”Accademia Volo Imperiali”, l’incontro con Ciro Buccoliero e Giovanni Buccoliero autori dell’opera “Sindaci di Sava . dal 1797 al 2011” e la presentazione del libro “Terra jonica – il talento dei giovani e l’eccellenza dei risultati” di Sergio Pargoletti.

sabato 6 agosto 2011

European Wine Blogger Conference 2011

Siete dei wine blogger, o quantomeno dei professionisti del mondo del vino che s’interessano anche degli aspetti legati alla comunicazione e all’informazione in questo strano universo?
Beh, allora non potete assolutamente perdervi, l’European Wine Bloggers Conference, che dopo il suo esordio nel 2008 nella Rioja, la seconda tappa nel 2009 in Portogallo, e la terza, lo scorso anno, a Vienna, sbarca in Italia.
Sbarco all’insegna delle “bollicine”, visto che sede dei lavori, dibattiti, discussioni e naturalmente degustazioni, saranno Brescia e la Franciacorta. Sono stati in gamba i bresciani, sbaragliando l’agguerrita concorrenza di altre zone vinicole, ad ottenere per la loro provincia la quarta edizione di questo raduno internazionale di “bloggers, journalists, wine industry professionals and social media innovators” e a convincere il trio di ideatori e organizzatori della EWB, Gabriella Opaz, Ryan Opaz, Robert McIntosh, responsabili di una società, la Vrazon, che si occupa di tutti gli aspetti ideativi e organizzativi, che fosse il caso di scegliere proprio questa location.
Grazie anche all’azione di lobby di qualcuno in Franciacorta, che avendo partecipato all’edizione 2010 della EWB, aveva fortemente caldeggiato l’ipotesi di portare tra Erbusco, Borgonato ed il lago d’Iseo i wine blogger internazionali…
Perché arriveranno in terra franciacortina, dal 14 al 16 ottobre i blogger del vino? Per conoscere una zona che molti di loro, sto parlando degli stranieri, magari non hanno mai visitato e di cui hanno letto articoli e celebrazioni.
E poi, come dice il programma, “to discute the convergence between the culture of wine and the web”. Questo con il chiaro obiettivo “to create a network of wine bloggers across the globe to spread information, broaden the culture of wine, improve industry standards, and above all else, create a physical space to communicate and share ideas”. Chiaro no?
Per saperne di più, basta visitare (scritto in inglese) il sito Internet dell’associazione e della manifestazione.
Qui il programma dettagliato, l’agenda, qui un elenco, continuamente aggiornato, dei partecipanti, qui le indicazioni degli organizzatori sulle persone che dovrebbero essere interessate alla Conference e partecipare: “Citizen Bloggers who write about wine, the wine industry, or who are just fascinated by the vinous beverage; Winery, Wine Retailer or Wine Import/Export Bloggers who have a commercially related blog; New Media Innovators who work in the world of blogging and social media; Wine Industry members who would like to learn about new media or interact with bloggers”.
I costi di partecipazione sono di 200 euro per i “citizen wine bloggers” e gli “industry wine blogger”, di 350 euro “for non-blogger participants (industry, media relations professionals, friends and family, etc)”.

giovedì 4 agosto 2011

Un museo interattivo per il Barolo

       Ha quasi un anno la nuova attrazione di Barolo; il WiMu. Uno spettacolare Museo del Vino progettato dall'architetto Francois Confino, lo stesso che ha disegnato il Museo nazionale del Cinema di Torino. La nuova scenografica struttura è nel Castello Falletti di Barolo (Cuneo), oggi il più innovativo e suggestivo museo enologico d'Italia.

interni del museo

      Il WiMu non è un museo tradizionale, cioè una statica collezione di memorabilia, ma un percorso emozionale vero, di suggestioni ed evocazioni, alla scoperta della produzione, della cultura e della tradizione del vino. L'allestimento rompe con le linee e gli interni più classici, con i quali eravamo abituati a immaginare un museo del vino o della civiltà contadina. Ma non dimentica il luogo in cui nasce, cioè le colline di Barolo e delle Langhe, un paesaggio unico di vigneti pettinati, terra del vino per eccellenza e luogo ideale per una visita in cantina, in un'osteria o un ristorante di qualità.
 Il percorso di visita è un celebrazione del vino: l'allestimento di Confino mescola rigore scientifico e didascalico e gioco puro, citazioni colte o ironiche, trovate spiazzanti ma non banali. Cinque piani di cultura del Barolo e delle Langhe che scendono fino all'enoteca Regionale. Ogni piano è a tema: dai "Tempi del Vino", scanditi dal ciclo della vite e della cantina; al "Vino nella Storia e nelle Arti", in cui la storia ufficiale si fonde con le microstorie della scena piemontese. Si scende poi al primo piano seminterrato, e il vino raccontato ed evocato lascia spazio al vino degustato nella sua pienezza sensoriale: nel Tempio dell'Enoturista il visitatore troverà uno spazio luminoso e accogliente dove consultare guide e riviste specializzate, confrantarsi con esperti del vino, conoscere e degustare il Barolo sotto la guida di esperti sommelier. Alla fine del percorso, l'Enoteca Regionale del Barolo: uno spettacolo di etichette e annate del re dei vini, con la possibilità di acquistare le bottiglie.

mercoledì 3 agosto 2011

I cinque Cru Classè (The 5 cru classé)

In base alla classificazione del 1855, la prima del genere, a Bordeaux per cru si intende un vigneto, ed in particolare l'azienda proprietaria del vigneto.  Alle migliori aziende produttrici viene assegnata la denominazione di Cru Classè, cioè "classificato". Nell'Haute Medoc i Cru classès a loro volta sono stati suddivisi in 5 livelli:
  • Premiere grand cru classè
  • Deuxieme cru classè
  • Troisieme cru classè
  • Quatrieme cru classè
  • Cinquieme cru classè
Appartengono alla 1° fascia dei Cru Classè i 5 nomi leggendari dei vini bordolesi:
  • Chateau Lafite-Rothschild, Pauillac
  • Chateau Margaux, Margaux
  • Chateau Latoru, Pauillac, il più tipico dei grandi vini rossi bordolesi, molto austero
  • Chateau Haut-Brion  Pessac, Pauillac
  • Chateau Mouton-Rothschild, Pauillac, elevato da 2me(Cru) a Premiere Grand Cru nel 1973, finora unica deroga alle classificazioni in più di 150 anni.

martedì 2 agosto 2011

feste del vino della tuscia


 

Germania a caccia di bollicine

Il focus di Confagricoltura quest'anno è dedicato alla Germania, primo mercato straniero per il vino italiano. Qui le vendite tricolori sono al 13% , un punto in più della Francia e cinque in più della Spagna. Anche in terra tedesca, tuttavia, l'Italia deve fare i conti con una nuova tendenza, quella di un consumo ancora orientato al prodotto interno: i viticoltori locali raggiungono il 43,8% dei vini venduti.
I canali distributivi passano molto attraverso i discount, dove si compra il 47% dei vini, e la grande distribuzione in generale, che occupa tre quarti della quantità di prodotto venduto.
L'analisi del valore, tuttavia, dimostra che quasi il 25% del giro d'affari è stato realizzato direttamente mediante l'acquisto diretto dai produttori, a cui corrisponde il 15,5% del volume commercializzato.
I discount hanno realizzato appena il 32% del valore.
I vini tedeschi si caratterizzano per la loro stabilità di prezzo nella fascia di mezzo, a causa degli elevati costi di produzione nelle aree viticole tedesche.
Del made in Italy piacciono soprattutto il Prosecco (la Germania assorbe il 33% dell'export di questa nuova docg) e l'Asti Spumante, ma anche i vini rosè (cresciuti del 6,5% nel 2010, raggiungendo una quota di mercato del 9,6%), freschi e fruttati, meglio se biologici, anche se più cari. Il consumatore tedesco, infatti, è disposto a pagare di più se, al prezzo più elevato, corrisponde anche un migliore livello qualitativo e caratteristiche di produzione attente alla salvaguardia della natura.

lunedì 1 agosto 2011

Abbuoto

Abbuoto
sin: aboto, cecubo.


Storia:
Vitigno di antiche origini, dalle cui uve forse si produceva il famoso vino Cècubo, decantato da Orazio. Citato da Viala e Vermorel (1909) come vitigno da vino italiano e da Drao (1934) per la sua coltivazione nella zona pedemontana e collinare del comune di Fondi (Frosinone)
Diffusione:
La coltivazione di questo vitigno è limitata a pochi ettari nella zona di Fondi (Frosinone)
caratteristiche sensoriali del vino:Il vino ottenuto è di colore rosso amaranto, di buon corpo. Ben si adatta all'invecchiamento anche se perde leggermente il colore, deventando rosato.


abbinamenti consigliati: ---------------------------------------------

domenica 31 luglio 2011

Aglianicone

Aglianicone
Sin: Aglianicone nero, Aglianico bastardo, Glianicone.

Storia:
Le sue origini non sono diverse da quelle della "famiglia" degli Aglianici di cui fa sicuramente parte. Vitigno antichissimo conosciuto già in epoca romana, portato forse in Italia dai Greci, durante la colonizzazione del Meridione. Spesso è presente nei vigneti di Aglianico


Diffusione:
Al contrario dell'Aglianico, l'aglianicone è scarsamente diffuso in Campania e rimane autorizzato nella sola provincia di Salerno. La sua coltivazione è più estesa in Basilicata, dove è raccomandato nelle province di Potenza e Matera


caratteristiche sensoriali del vino: Da questo vitigno si ottiene un vino di colore rosso rubino carico con bordi gialli-aranciati, profumo abbastanza intenso, un pò grossolano, sapore acidulo, povero di corpo, talvolta amarognolo, tannico.


utilizzo enologico : esclusivamente per la vinificazione, mai in purezza, per la non eccelsa qualità del vino che se ne ottiene, ma entra nella composizione di uvaggi per vini comuni da pasto, so livello di acidità.

venerdì 29 luglio 2011

Prima procedura d'empeachment per l'anidride solforosa

Bruxelles mette in discussione il suo utilizzo come biocida e disinfettante dei contenitori in cantina. Tutti in difesa della SO2  per evitare il precedente pericoloso di una messa al bando da parte della Commissione.

          Le organizzazioni europee del settore vitivinicolo - e presto anche la stessa Oiv - si stanno attivando per convincere la Commissione europea a non adottare il divieto di utilizzo dell'anidride solforosa (SO2) come biocida. La decisione spetta alla Commissione, e verrà presa nell'ambito del Comitato di gestione e si sostanzierebbe nel divieto di commercializzazione del biossido di zolfo come biocida come conseguenza del suo mancato inserimento tra i biocidi autorizzati negli allegati I, IA o IB della direttiva 98/8 CE.

Tappi in atmosfera satura 

          I rappresentanti delle organizzazioni del settore vitivinicolo europeo, fra le quali vi è il Copa-Cogeca, il Ceev presieduto da Lamberto Gancia e l'Oenoppia presieduta da Marco Manfredini, fanno presente alla Commissione, nella lettera inviata il 3 maggio 2011, che l'anidride solforosa è ormai indispensabile, sia per l'applicazione diretta nel processo di vinificazione - il cui uso, peraltro, è ben regolamentato a livello europeo - sia come disinfettante dei contenitori utilizzati nella vinificazione, come le botti ed altri contenitori in legno impiegati nel settore zootecnico e/o nella fermentazione di vino, sidro e vini da frutta, o anche per la conservazione dei materiali che vengono a contatto con il sidro, il vino  o il vino da rutta, come i tappi di sughero, che sono spesso venduti in sacchetti in atmosfera di SO2 per limitare lo sviluppo di microrganismi.
     Sin dalla nascita dell'enologia, l'anidride solforosa è stata considerata come il conservante più efficace, grazie alla sua attività antibatterica e antimicotica, ma anche antiossidante.
     La lettera a difesa del prosieguo dell'uso dell'anidride solforosa continua affermando che essa è utilizzata anche nel trattamento di barili per garantire la loro salute e evitare la contaminazione derivante dai ceppi di lieviti enologici (Brettanomyces in particolare) e reazioni batteriche. La sua specifica azione a lungo termine è di particolare interesse presso le aziende che fanno passare diversi mesi prima dell'imbottigliamento del vino prodotto che quindi deve essere conservato in recipienti sanificati con la solforosa.

Dosi basse, innocue per l'ambiante

          La maggiore critica che viene fatta all'impiego dell'anidride solforosa, e che potrebbe portare al divieto di commercializzazione e di uso di cui alla proposta della Commissione, si basa sul fatto che la solforosa è considerata un elemento inquinante dell'ambiente. ebbene i sostenitori del suo impiego precisano invece, che qualunque sia il metodo di trattamento, le quantità utilizzate sono molto basse e soprattutto all luce dei progressi nel recupero e nel trattamento di effluenti da cantine, essi non vengano rilasciati nell'ambiente e quindi non possono inquinarlo. In ogni caso, le dosi di anidride solforosa, che sono utilizzati nelle cantine sono molto limitate e specifiche  per l'impatto ambientale. Inoltre, le dosi utilizzate nella preparazione dei tini possono migrare nel vino nel pieno rispetto delle norme enologiche di cui al Reg.Ce 606/2009, e ciò permette di preservare la qualità del vino.
     Il problema principale che deriverebbe dal divieto di utilizzo di SO2 sarebbe costituito dal fatto che non ci  sono attualmente, in quasi tutte le strutture di vino europeo, prodotti alternativi che posano sostituire l'utilizzo di SO2 per la disinfezione dei contenitori e lo stoccaggio del vino.
     Le organizzazioni di categoria, nella loro lettera alla Commissione europea, non negano che attualmente si stanno studiando e mettendo in atto processi alternativi che però sono ancora in fase di sviluppo e che comunque non potrebbero essere impiegati da parte delle piccole strutture di vinificazione, che sono la maggioranza in Europa. Inoltre, queste tecniche non offrono le stesse garanzie di protezione a lungo termine e possono dare altri disinfettanti come il permanganato di potassio o altri perossidi, che peraltro non sono consentiti nella pratica enologica dalla normativa vigente.
     Le organizzazioni firmatarie della lettera concludono dicendo di essersi mobilitate in tutti gli Stati Membri ed extracomunitari per raccogliere materiale scientifico in grado di dimostrare la  necessità di utilizzo della solforosa in cantina, ma soprattutto della mancanza di conseguenze sull'ambiente.

Riferimenti: Vignevini - mensile de il Sole 24 Ore Spa n. 6 Giugno 2011



giovedì 21 luglio 2011

Londra premia il Lambrusco

Viene dall'Emilia-Romagna il miglior rosso frizzante del mondo. L'intenazional Wine Challenge di Londra ha infatti assegnato la medaglia d'oro al Lambrusco Marcello 2010 delle cantine  "Ariola" di Calicella di Pilastro Langhirano (Parma). Un riconoscimento che arriva dopo la Gran Medaglia d'oro ottenuta all'ultima edizione del Vinitaly. "Congratulazioni a Marcello Ceci patron delle cantine Ariola per l'importantissimo risultato - ha detto l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni- unite alla soddisfazione di registrare un'ulteriore conferma della grande stagione che sta vivendo la vitivinicoltura emiliano-romagnola. I nostri stanno crescendo in qualità e personalità e sono in grado di competere alla pari con i prodotti più blasonati. Stiamo raccogliendo i frutti di una politica di investimenti nelle vigne e nelle cantine, sostenuta anche da risorse del Piano regionale di sviluppo rurale, di nuovi disciplinari di produzione, di nuove iniziative anche sul fronte commerciale. Occorre continuare su questa strada".

Riferimenti: Vignevini - mensile de il Sole 24 Ore Spa n. 6 Giugno 2011

lunedì 18 luglio 2011

L'impatto dell'Anidride solforosa sulla salute



  Le attuali normative fissano per l'Italia i limiti massimi di SO2 a 160 mg/l per i vini rossi e 210 per i bianchi, 400 per i vini dolci. Il disciplinare biologico, invece, prevede le soglie di 60 mg/l per i vini rossi, 80 per i bianchi, 120 per i vini dolci, anche se il quantitativo consigliato è inferiore ai 20 mg/l.
La normativa sugli allergeni (Direttiva CE 2003/89) ha recentemente imposto la scritta "CONTIENE SOLFITI" o equivalenti, nell'etichetta dei vini con contenuto di anidride solforosa superiore a 10 mg/l. e ciò in quanto tale sostanza fa parte di quelle classificate come allergeni la cui presenza negli alimenti deve essere indicata in etichetta.
L'anidride solforosa è però classificata dal punto di vista della salute come un prodotto tossico per inalazione, corrosivo e irritante per le vie respiratorie e i tubo digerente, che può provocare alterazioni nel metabolismo di alcuni amminoacidi e della vitamina B1.
In particolare soggetti sensibili ai solfiti si possono scatenare asma, difficoltà respiratoria, fiato corto, respiro affannoso e tosse. L'OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) ha stabilito, dopo accurati studi, la DGA (Dose giornaliera Ammissibile) a 0,7 mg di SO2 giornalieri per Kg di peso corporeo.
Tenuto conto della DGA la dose accettabile per l'uomo è compresa tra 42 e 56 mg per giorno in funzione del peso corporeo, compreso tra 60 e 80 Kg. Attraverso il consumo di mezza bottiglia al giorno (375 ml) sarebbe possibile assumere una quantità superiore di SO2. Se il tenore di SO2 totale al livello massimo autorizzato dalla UE, 160 mg/l per i vini rossi e 210 mg/l per i vini bianchi, la quantità di SO2 assunta con metà bottiglia è pari a 60 mg per i primi e 79 mg per i secondi.

Riferimenti

domenica 17 luglio 2011

Pro e contro dell'anidride solforosa

L'anidride solforosa (o biossido di zolfo - SO2) è un gas incolore, dall'odore pungente. L'anidride solforosa viene impiegata, nonostante la sua tossicità, come additivo in enologia ma anche in moltissimi altri prodotti agroalimentari. Si trova infatti oltre che nel vino, aceto, succhi di frutta anche nei gamberetti e nei crostacei freschi e congelati nelle uve sottoposte a trattamenti con solforosa dopo il raccolto, nelle farine e nelle insalate prepulite.
Per quanto riguarda l'uso più frequente in enologia si osserva che essa esplica le funzioni di:
1) Antisettico.
2) Antiossidante.
3) Antiossidasico in quanto inibisce l'effetto, e talvolta ne determina la distruzione, degli enzimi ossidasici nel mosto.
4) Solubilizzazione favorendo così la fuoriuscita degli antociani.
5) Combinante: migliora le qualità olfattive e gustative dei vini, in quanto questo conservante si combina con alcune sostanze di odore o sapore pungente, come l'acetaldeide e l'acido piruvico, rendendoli non più percettibili all'assaggio.
6) Chiarificante.
L'anidride solforosa è utilizzata:
>>nel mosto per i vini bianchi, con lo scopo di evitare l'avviamento della fermentazione alcolica consentendo la decantazione delle parti solide
>>prima dell'inizio della fermentazione alcolica con lo scopo di selezionare i lieviti e, nel caso dei vini rossi, per favorire una migliore estrazione del colore e dei tannini dalle bucce
>>in tutte le operazioni che prevedono il contatto del vino con l'aria - come travasi, chiarificazioni, filtrazioni e imbottigliamento - evitando quindi l'ossidazione e lo sviluppo di batteri o lieviti indesiderati.

Riferimenti