Per quanto riguarda l'uso più frequente in enologia si osserva che essa esplica le funzioni di:
1) Antisettico.
2) Antiossidante.
3) Antiossidasico in quanto inibisce l'effetto, e talvolta ne determina la distruzione, degli enzimi ossidasici nel mosto.
4) Solubilizzazione favorendo così la fuoriuscita degli antociani.
5) Combinante: migliora le qualità olfattive e gustative dei vini, in quanto questo conservante si combina con alcune sostanze di odore o sapore pungente, come l'acetaldeide e l'acido piruvico, rendendoli non più percettibili all'assaggio.
6) Chiarificante.
L'anidride solforosa è utilizzata:
>>nel mosto per i vini bianchi, con lo scopo di evitare l'avviamento della fermentazione alcolica consentendo la decantazione delle parti solide
>>prima dell'inizio della fermentazione alcolica con lo scopo di selezionare i lieviti e, nel caso dei vini rossi, per favorire una migliore estrazione del colore e dei tannini dalle bucce
>>in tutte le operazioni che prevedono il contatto del vino con l'aria - come travasi, chiarificazioni, filtrazioni e imbottigliamento - evitando quindi l'ossidazione e lo sviluppo di batteri o lieviti indesiderati.
Riferimenti
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