lunedì 18 luglio 2011

L'impatto dell'Anidride solforosa sulla salute



  Le attuali normative fissano per l'Italia i limiti massimi di SO2 a 160 mg/l per i vini rossi e 210 per i bianchi, 400 per i vini dolci. Il disciplinare biologico, invece, prevede le soglie di 60 mg/l per i vini rossi, 80 per i bianchi, 120 per i vini dolci, anche se il quantitativo consigliato è inferiore ai 20 mg/l.
La normativa sugli allergeni (Direttiva CE 2003/89) ha recentemente imposto la scritta "CONTIENE SOLFITI" o equivalenti, nell'etichetta dei vini con contenuto di anidride solforosa superiore a 10 mg/l. e ciò in quanto tale sostanza fa parte di quelle classificate come allergeni la cui presenza negli alimenti deve essere indicata in etichetta.
L'anidride solforosa è però classificata dal punto di vista della salute come un prodotto tossico per inalazione, corrosivo e irritante per le vie respiratorie e i tubo digerente, che può provocare alterazioni nel metabolismo di alcuni amminoacidi e della vitamina B1.
In particolare soggetti sensibili ai solfiti si possono scatenare asma, difficoltà respiratoria, fiato corto, respiro affannoso e tosse. L'OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) ha stabilito, dopo accurati studi, la DGA (Dose giornaliera Ammissibile) a 0,7 mg di SO2 giornalieri per Kg di peso corporeo.
Tenuto conto della DGA la dose accettabile per l'uomo è compresa tra 42 e 56 mg per giorno in funzione del peso corporeo, compreso tra 60 e 80 Kg. Attraverso il consumo di mezza bottiglia al giorno (375 ml) sarebbe possibile assumere una quantità superiore di SO2. Se il tenore di SO2 totale al livello massimo autorizzato dalla UE, 160 mg/l per i vini rossi e 210 mg/l per i vini bianchi, la quantità di SO2 assunta con metà bottiglia è pari a 60 mg per i primi e 79 mg per i secondi.

Riferimenti

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