mercoledì 31 agosto 2011

Come si vinifica in rosa

Pressatura diretta:
è il metodo più usato ( è questa la vinificazione in bianco delle uve nere). Prevede la pressatura diretta delle vinacce fresche, previa breve macerazione per ottenere il colore. Questa si fa direttamente nella gabbia della pressa durante la sgrondatura. Si ottengono rosè molto profumati. In pratica si fa proprio come nei bianchi, salvo che la velocità di estrazione è più lenta.
Grosse differenze derivano dalla conduzione della pressatura: se più spinta, aumentano le estrazioni di composti fenolici totali (nei rosati si cerca di avere antociani, ma non tannini. Per i rosati più profumati si evita l'ultimo ciclo di pressatura). Proprio perché mancano i tannini, occorre però proteggere il mosto dalle ossidazioni (il colore diventerebbe subito aranciato o giallognolo) mediante un'accurata solfitazione.

Macerazione Pellicolare:
impiegata per ottenere vini rosati più colorati e strutturati. Prevede una breve macerazione (da 2 a 20 ore) delle bucce e dei vinaccioli del mosto al fine di aumentare l'estrazione di antociani e tannini, anche questa viene condotta nella gabbia di pressa.
E' il sistema tradizionale del Salento, qui chiamato sistema a "lacrima", che consiste nel far macerare le bucce con il mosto solo per 24 ore, e poi di separarli. Il trucco della "lacrima" è tenere una resa molto bassa, in modo da estrarne il cuore, ovvero la parte migliore (è forse proprio per il costo del prodotto e per la bassa resa (40%) che gli antichi lo hanno chiamato così).

Per salasso:
vinificazione effettuata in vasca per un periodo maggiore (fino a 36 ore). Nato per ottenere rossi più corposi (sottraendo la quota destinata a diventare rosato, il residuo rosso risulta più ricco in polifenoli), assicura colori rosa più intensi.
Secondo Ribereau - Gayon (Trattato di enologia 1, Il sole 24ore Edagricole), nella Cotes de provence, zona francese vocata per la produzione dei rosati, il 40% viene realizzato per macerazione pellicolare, 10% per salasso, 50% pressatura diretta.

martedì 30 agosto 2011

Ansonica

Ansonica

sin.
inzolia, ansòria, insolia, nzolia, insora, anzonica, zoliabianca, insedia.

Storia:
Il vitigno proviene probabilmente dalla Grecia, ma non esistono fonti storiche sicure al riguardo.
Ha foglia medio-grande, pentalobata, di colore verde chiaro; grappolo grosso, con chicchi radi ma grandi e regolari, buccia giallo-dorata tendente all'ambrato. Dà il meglio di sé con climi caldi e ventilati.

Diffusione:
E' diffuso nel Lazio e nella Toscana, ma viene prodotto in particolar modo nell'isola d'Elba, l’isola del Giglio, il Monte Argentario e in buona misura anche in Sicilia dove prende il nome di Inzolia.

caratteristiche sensoriali del vino: Da questo vitigno si ottiene un vino di colore giallo paglierino tendente al verdolino. L’odore è caratteristico, leggermente fruttato, con sentori di macchia mediterranea, di sapore asciutto, morbido, vivace e armonico


abbinamenti consigliati: piatti di pesce grigliato, tagliatelle all’astice, polpo marinato.

Chi lo produce?    Azienda Acquabona

venerdì 26 agosto 2011

Ancellotta (vitigno di oggi)

Ancellotta
sin.
Ancellotta di Messenzatico, lancellotta

Storia:
Appartiene alla famiglia dei lambruschi. di origini incerte, deve il suo nome alla famiglia modenese Lancellotti o Lancillotto.

Diffusione:
E' diffusa nel basso Trentino, in Val d'Adige, oltre che in Emilia-Romagna e Toscana.

caratteristiche sensoriali del vino: Da questo vitigno si ottiene un vino molto colorato ma poco acido e alcolico, viene utilizzato per tagli. In Trentino presenta grappoli e acini più piccoli che conferiscono maggiore alcolicità al vino.

utilizzo enologico: utilizzato per la vinificazione è impiegato soprattutto dall'industria dei mosti concentrati per la produzione del "rossissimo". Solitamente è miscelato con altri vitigni per conferire al vino colore e grado alcolico.


mercoledì 24 agosto 2011

Aleatico

Aleatico

sin.
Aliatico, Leatico, Liatico; è variamente denominato a seconda delle zone geografiche: Aleatico della Toscana, Aleatico nero di Firenze, Aleatico di Benevento, Aleatico di Portoferrario.

Storia:
Già citato da Pier dè Crescenzi. (1303) e dal Trinci (1726) è di dubbia etimologia.Per alcuni deriva da qualche forma linguistica riconducibile alla Grecia.Altri ritengono che provenga da Alia, una località vicino a Palermo.Altri ancora lo fanno risalire all'Emiliano aliadga cioè ''uva luglianica''

Diffusione:
E' coltivato essenzialmente in quattro zone: in gran parte della Toscana, nell'isola d'Elba, (da pochi anni viene prodotto anche sull'isola di Capraia e nel Grossetano), in buona parte del Lazio (di pregio è quello prodotto nella zona del Lago di Bolsena) in alcune zone dell'Umbria (nei pressi del Lago di Corbara e nell'Orvietano) e in tutta la Puglia (anche se i vini più rinomati sono nel Salento e a Gioia del Colle)

caratteristiche sensoriali del vino: da questo vitigno si ottiene un vino dal colore rosso rubino con sfumature violacee molto cupe. Il profumo è intenso, aromatico e fruttato, e con la maturità tende ad esprimere note di confettura e cioccolato. Al gusto si percepiscono dolcezza e morbidezza gradevoli, buone sensazioni pseudocaloriche e leggera astringenza, con finale appena amarognolo.

abbinamenti consigliati: dolci di pasta di mandorle, dolci di pasta non lievitata, pizza dolce di Pasqua.


AGI News On - MANOVRA: CIA, SU PICCOLI COMUNI NON PENALIZZARE AGRICOLTURA

AGI News On - MANOVRA: CIA, SU PICCOLI COMUNI NON PENALIZZARE AGRICOLTURA

domenica 21 agosto 2011

Albanello

Albanello

Sin: albanella, alvanella, alvanello, arnina bianca, arvina, claretta.

Storia:

Vitigno di antica coltivazione in Sicilia ma dalle origini sconosciute. Viene spesso ricordato per la qualità del vino omonimo, che già nel 700' era molto costoso e raro da trovare. Spesso citato da illustri Autori tra i quali l'enologo Giovanni Briosi (1879) che lo ricorda come "il miglior vino asciutto di tutta la Sicilia", Giuletti (1879), Pulliat (1888) e Viala e Vermorel (1909). Nonostante queste qualità, la sua coltivazione si è sempre limitata alla sola provincia di Siracusa, dove oggi seguendo un lento declino stà gradatamente scomparendo. E' praticamente il Greco bianco di molte regioni meridionali italiane. Era presente fino all'inizio del 900 anche nelle province di Pesaro ed Ascoli Piceno.

Diffusione:

L'Albanello non è mai uscito dagli angusti confini del territorio in cui avrebbe avuto origine: si tratta delle zone collinari interne della provincia di Siracusa e, più marginalmente ancora, della provincia di Ragusa (val di Noto, Vittoria). Non è in pratica dato di trovarlo (neppure nelle attestazioni storiche) in altre zone dell'isola, nè tanto meno al di fuori di essa.

caratteristiche sensoriali del vino: il vino ottenuto si presenta di colore giallo dorato, asciutto e generoso, con un fine bouquet e con vena amarognola piacevole. Ben si adatta all'invecchiamento.

utilizzo enologico: usato esclusivamente per la vinificazione, sia in purezza come vino da pasto o da dessert utilizzando uva appassita.


venerdì 19 agosto 2011

Albana

Albana
sin.
albana della forcella, albana del riminese, greco, greco di Ancona.

Storia:
Vino di antichissima fama, già noto ai tempi di Galla Placidia, deriva esclusivamente dal vitigno omonimo tipico della fascia collinare che fa capo a Bertinoro e comprende diversi comuni tra cui Castrocaro Terme e Brisighella.

Diffusione:
E' diffuso soprattutto nelle zone collinari della Romagna, mentre altrove diversi tentativi di coltivazione hanno dato scarsi risultati.

caratteristiche sensoriali del vino: da questo vitigno si ottiene un vino di colore giallo paglierino tendente al dorato, il profumo è abbastanza intenso e fruttato, ed il gusto esprime buon equilibrio fra freschezza e morbidezza, con un finale leggermente amarognolo. Questo vitigno si presta molto bene all'appassimento, grazie al quale si ottengono vini di pregio, morbidi ed avvolgenti, dai profumi intensi ed articolati in note dolci e fruttate.

abbinamenti consigliati: secco - ottimo con salumi, lasagne, pesce. amabile, dolce, passito - da dessert e fuori pasto.


lunedì 8 agosto 2011

Abrusco

AbruscoSin: abrusco nero di Toscana

Storia:
Varietà ad uva nera di origine toscana appartenente al gruppo dei cosidetti "vitigni da colore", menzionati da Soderini (1622) e verso la fine del secolo scorso, da Di Rovasenda (1877), il quale a proposito di un Abrusco nero di Toscana precisa "mi parve di sapore singolarmente astringente, ma tuttavia quella da me posseduta è la vera pianta toscana di questo nome". L'origine semantica del nome rivela la sua appartenenza al gruppo dei Lambruschi.

Diffusione:
Non si conosce bene la diffusione geografica di questa varietà, anche se risulta presente esclusivamente in Toscana, in particolare in limitatissime aree della provincia di Firenze.

caratteristiche sensoriali del vino:Il vino prodotto con questo vitigno risulta di colore molto intenso, profumo persistente, sapore ricco ed equilibrato, gusto morbido, piacevole, molto interessante

utilizzo enologico: esclusivamente per la vinificazione, tradizionalmente impiegato in piccola puantità per intensificare il colore.
Attualmente l'unico vino prodotto con uve Abrusco in purezza è l'Agino, prodotto dall'Azienda Le Tre Stelle.

domenica 7 agosto 2011

SAVA - Per il nono anno consecutivo, martedì e mercoledì Sava propone "Calici di Stelle"

Ecco il programma delle due serate
Per il nono anno consecutivo, Sava ospiterà, martedì e mercoledì prossimi, “Calici di Stelle”, l’appuntamento estivo ideato dal Movimento Turismo del Vino e realizzato in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città del Vino.
Manifestazione, presentata alla stampa ieri mattina (erano presenti il consigliere portavoce dell’Amministrazione, Mimmo Spagnolo, l’assessore all’Agricoltura del Comune di Sava, Giuseppe Lamusta, l’assessore provinciale al Bilancio, Giampiero Mancarelli, il responsabile del settore Agricoltura del Comune di Sava, Giovanni De Santis, l’autore del libro “Sindaci di Sava”, Ciro Buccoliero, e il rappresentante dell’associazione “Simphonia”, Ivano Decataldo), che cresce anno dopo anno, e che, per il 2011 conta di compiere il definitivo salto di qualità.
«La manifestazione promozionale “Calici di Stelle” rappresenta una preziosa occasione per consentire alla nostra produzione di pregio del territorio, per antonomasia il vino” Primitivo di Manduria doc”, di godere di una eccellente vetrina, presentandolo a visitatori nuovi e ospiti che ritornano da diversi anni a Sava per questo appuntamento» è stato rimarcato nel corso della conferenza stampa.
Tantissime le novità approntate per quest’anno, in grado di calamitare migliaia di enoturisti. L’Amministrazione ha coinvolto ben sei realtà produttive locale e, praticamente, tutte le associazioni culturali e ricreative: dodici. Protagoniste nelle serate di martedì e mercoledì anche quattro associazioni di promozione sociale: Anffas, SOS Sava, Avis e Ail.
All’iniziativa hanno offerto un valido contributo anche la Provincia di Taranto, con l’organizzazione dello spettacolo di martedì, nonchè l’Azienda di Promozione Turistica di Taranto, la quale fornirà alle associazioni di promozione sociale e onlus ben 666 bicchieri. Tutte le offerte ricevute dalla vendita di bicchieri e del vino serviranno a finanziare le future attività delle stesse associazioni.
Il programma prevede, per martedì, alle 20,30, l’apertura degli spazi espositivi in piazza Spagnolo Palma. Alle 22, in piazza San Giovanni, vi sarà l’esibizione del gruppo “Gli Arboristi Italiani”, una cover band di Renzo Arbore e della sua Orchestra Italiana.
Mercoledì, dopo un quadrangolare di calcio giovanile, alle 20 vi sarà, in piazza San Giovanni, l’apertura ufficiale della manifestazione. Alle 22 il concerto del gruppo “Il Re degli Ignoranti”, una cover band di Adriano Celentano.
Da non perdere la mostra fotografica “Arless sotto le stelle” (allestita nell’atrio del palazzo comunale), le immagini aeree del territorio proposte dall’”Accademia Volo Imperiali”, l’incontro con Ciro Buccoliero e Giovanni Buccoliero autori dell’opera “Sindaci di Sava . dal 1797 al 2011” e la presentazione del libro “Terra jonica – il talento dei giovani e l’eccellenza dei risultati” di Sergio Pargoletti.

sabato 6 agosto 2011

European Wine Blogger Conference 2011

Siete dei wine blogger, o quantomeno dei professionisti del mondo del vino che s’interessano anche degli aspetti legati alla comunicazione e all’informazione in questo strano universo?
Beh, allora non potete assolutamente perdervi, l’European Wine Bloggers Conference, che dopo il suo esordio nel 2008 nella Rioja, la seconda tappa nel 2009 in Portogallo, e la terza, lo scorso anno, a Vienna, sbarca in Italia.
Sbarco all’insegna delle “bollicine”, visto che sede dei lavori, dibattiti, discussioni e naturalmente degustazioni, saranno Brescia e la Franciacorta. Sono stati in gamba i bresciani, sbaragliando l’agguerrita concorrenza di altre zone vinicole, ad ottenere per la loro provincia la quarta edizione di questo raduno internazionale di “bloggers, journalists, wine industry professionals and social media innovators” e a convincere il trio di ideatori e organizzatori della EWB, Gabriella Opaz, Ryan Opaz, Robert McIntosh, responsabili di una società, la Vrazon, che si occupa di tutti gli aspetti ideativi e organizzativi, che fosse il caso di scegliere proprio questa location.
Grazie anche all’azione di lobby di qualcuno in Franciacorta, che avendo partecipato all’edizione 2010 della EWB, aveva fortemente caldeggiato l’ipotesi di portare tra Erbusco, Borgonato ed il lago d’Iseo i wine blogger internazionali…
Perché arriveranno in terra franciacortina, dal 14 al 16 ottobre i blogger del vino? Per conoscere una zona che molti di loro, sto parlando degli stranieri, magari non hanno mai visitato e di cui hanno letto articoli e celebrazioni.
E poi, come dice il programma, “to discute the convergence between the culture of wine and the web”. Questo con il chiaro obiettivo “to create a network of wine bloggers across the globe to spread information, broaden the culture of wine, improve industry standards, and above all else, create a physical space to communicate and share ideas”. Chiaro no?
Per saperne di più, basta visitare (scritto in inglese) il sito Internet dell’associazione e della manifestazione.
Qui il programma dettagliato, l’agenda, qui un elenco, continuamente aggiornato, dei partecipanti, qui le indicazioni degli organizzatori sulle persone che dovrebbero essere interessate alla Conference e partecipare: “Citizen Bloggers who write about wine, the wine industry, or who are just fascinated by the vinous beverage; Winery, Wine Retailer or Wine Import/Export Bloggers who have a commercially related blog; New Media Innovators who work in the world of blogging and social media; Wine Industry members who would like to learn about new media or interact with bloggers”.
I costi di partecipazione sono di 200 euro per i “citizen wine bloggers” e gli “industry wine blogger”, di 350 euro “for non-blogger participants (industry, media relations professionals, friends and family, etc)”.

giovedì 4 agosto 2011

Un museo interattivo per il Barolo

       Ha quasi un anno la nuova attrazione di Barolo; il WiMu. Uno spettacolare Museo del Vino progettato dall'architetto Francois Confino, lo stesso che ha disegnato il Museo nazionale del Cinema di Torino. La nuova scenografica struttura è nel Castello Falletti di Barolo (Cuneo), oggi il più innovativo e suggestivo museo enologico d'Italia.

interni del museo

      Il WiMu non è un museo tradizionale, cioè una statica collezione di memorabilia, ma un percorso emozionale vero, di suggestioni ed evocazioni, alla scoperta della produzione, della cultura e della tradizione del vino. L'allestimento rompe con le linee e gli interni più classici, con i quali eravamo abituati a immaginare un museo del vino o della civiltà contadina. Ma non dimentica il luogo in cui nasce, cioè le colline di Barolo e delle Langhe, un paesaggio unico di vigneti pettinati, terra del vino per eccellenza e luogo ideale per una visita in cantina, in un'osteria o un ristorante di qualità.
 Il percorso di visita è un celebrazione del vino: l'allestimento di Confino mescola rigore scientifico e didascalico e gioco puro, citazioni colte o ironiche, trovate spiazzanti ma non banali. Cinque piani di cultura del Barolo e delle Langhe che scendono fino all'enoteca Regionale. Ogni piano è a tema: dai "Tempi del Vino", scanditi dal ciclo della vite e della cantina; al "Vino nella Storia e nelle Arti", in cui la storia ufficiale si fonde con le microstorie della scena piemontese. Si scende poi al primo piano seminterrato, e il vino raccontato ed evocato lascia spazio al vino degustato nella sua pienezza sensoriale: nel Tempio dell'Enoturista il visitatore troverà uno spazio luminoso e accogliente dove consultare guide e riviste specializzate, confrantarsi con esperti del vino, conoscere e degustare il Barolo sotto la guida di esperti sommelier. Alla fine del percorso, l'Enoteca Regionale del Barolo: uno spettacolo di etichette e annate del re dei vini, con la possibilità di acquistare le bottiglie.

mercoledì 3 agosto 2011

I cinque Cru Classè (The 5 cru classé)

In base alla classificazione del 1855, la prima del genere, a Bordeaux per cru si intende un vigneto, ed in particolare l'azienda proprietaria del vigneto.  Alle migliori aziende produttrici viene assegnata la denominazione di Cru Classè, cioè "classificato". Nell'Haute Medoc i Cru classès a loro volta sono stati suddivisi in 5 livelli:
  • Premiere grand cru classè
  • Deuxieme cru classè
  • Troisieme cru classè
  • Quatrieme cru classè
  • Cinquieme cru classè
Appartengono alla 1° fascia dei Cru Classè i 5 nomi leggendari dei vini bordolesi:
  • Chateau Lafite-Rothschild, Pauillac
  • Chateau Margaux, Margaux
  • Chateau Latoru, Pauillac, il più tipico dei grandi vini rossi bordolesi, molto austero
  • Chateau Haut-Brion  Pessac, Pauillac
  • Chateau Mouton-Rothschild, Pauillac, elevato da 2me(Cru) a Premiere Grand Cru nel 1973, finora unica deroga alle classificazioni in più di 150 anni.

martedì 2 agosto 2011

feste del vino della tuscia


 

Germania a caccia di bollicine

Il focus di Confagricoltura quest'anno è dedicato alla Germania, primo mercato straniero per il vino italiano. Qui le vendite tricolori sono al 13% , un punto in più della Francia e cinque in più della Spagna. Anche in terra tedesca, tuttavia, l'Italia deve fare i conti con una nuova tendenza, quella di un consumo ancora orientato al prodotto interno: i viticoltori locali raggiungono il 43,8% dei vini venduti.
I canali distributivi passano molto attraverso i discount, dove si compra il 47% dei vini, e la grande distribuzione in generale, che occupa tre quarti della quantità di prodotto venduto.
L'analisi del valore, tuttavia, dimostra che quasi il 25% del giro d'affari è stato realizzato direttamente mediante l'acquisto diretto dai produttori, a cui corrisponde il 15,5% del volume commercializzato.
I discount hanno realizzato appena il 32% del valore.
I vini tedeschi si caratterizzano per la loro stabilità di prezzo nella fascia di mezzo, a causa degli elevati costi di produzione nelle aree viticole tedesche.
Del made in Italy piacciono soprattutto il Prosecco (la Germania assorbe il 33% dell'export di questa nuova docg) e l'Asti Spumante, ma anche i vini rosè (cresciuti del 6,5% nel 2010, raggiungendo una quota di mercato del 9,6%), freschi e fruttati, meglio se biologici, anche se più cari. Il consumatore tedesco, infatti, è disposto a pagare di più se, al prezzo più elevato, corrisponde anche un migliore livello qualitativo e caratteristiche di produzione attente alla salvaguardia della natura.

lunedì 1 agosto 2011

Abbuoto

Abbuoto
sin: aboto, cecubo.


Storia:
Vitigno di antiche origini, dalle cui uve forse si produceva il famoso vino Cècubo, decantato da Orazio. Citato da Viala e Vermorel (1909) come vitigno da vino italiano e da Drao (1934) per la sua coltivazione nella zona pedemontana e collinare del comune di Fondi (Frosinone)
Diffusione:
La coltivazione di questo vitigno è limitata a pochi ettari nella zona di Fondi (Frosinone)
caratteristiche sensoriali del vino:Il vino ottenuto è di colore rosso amaranto, di buon corpo. Ben si adatta all'invecchiamento anche se perde leggermente il colore, deventando rosato.


abbinamenti consigliati: ---------------------------------------------