Rimaniamo sempre i maggiori produttori al mondo insieme alla Francia, ma il primato per il consumo non solo non è nostro, ma non è più nemmeno dei nostri cugini d'oltralpe, i francesi: da oggi è la Cina il maggior consumatore al mondo di vino rosso.
Lo studio, presentato in occasione di Vinexpo, traccia un ritratto della situazione a livello mondiale del consumo di vino rosso e evidenzia come da qualche anno a questa parte la Cina si sia sempre di più interessata al nostro nettare degli Dei, al punto di arrivare a superare noi e la Francia in fatto di consumi.
Secondo lo studio di settore, nel 2013 la Cina ha consumato quasi 1900 miliardi di bottiglie di vino rosso, ovvero più di 155 milioni di casse da 9 litri, misura di consueto utilizzata nel mondo del beverage.
Con i 155 milioni di casse la Cina strappa il primato alla Francia, che ne fa contare "soli" 150 milioni, seguita dall'Italia con 141, dagli Stati Uniti con 134 e dalla Germania, con 112. 155 milioni di casse significano per ilmercato cinese un incremento del 136% rispetto a quanto veniva consumato nel 2008.
Certo, rapportando il consumo di bottiglie alla popolazione il dato perde di importanza: in Cina si bevono pro capite poco più di una bottiglia a testa mentre in Francia e in Italia all'incirca se ne bevono 28. Ciò che è importante è l'aumentare dell'interesse della popolazione cinese per questo prodotto, interesse che secondo le ricerche della IWSR - International Wine and Spirits Research ha iniziato a crescere nel 2005, con un picco tra il 2007 e il 2013, anni in cui il consumo di vino rosso è cresciuto del 175,4% (nello stesso periodo il consumo in Italia è diminuito del 5,8% mentre in Francia addirittura del 18%).
Guillaume Deglise, direttore di Vinexpo, ha commentato evidenziando il cambiamento di mentalità del pubblico cinese, motore del cambiamento.
In generale, la buona notizia che a livello globale cresce il cosnumo di vino: tra il 2008 e il 2012 è incrementato del 3,23%, raggiungendo quota 2,663 miliardi di casse da 9 litri (12 bottiglie). Le previsioni per i prossimi 4 anni parlano di un ulteriore aumento del 4,97%.
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