giovedì 6 febbraio 2014

inGusto | Vino rosso: la Cina conquista il primato sui consumi sorpassando la Francia

 



Bicchiere di vinoRimaniamo sempre i maggiori produttori al mondo insieme alla Francia, ma il primato per il consumo non solo non è nostro, ma non è più nemmeno dei nostri cugini d'oltralpe, i francesi: da oggi è la Cina il maggior consumatore al mondo di vino rosso.
Lo studio, presentato in occasione di Vinexpo, traccia un ritratto della situazione a livello mondiale del consumo di vino rosso e evidenzia come da qualche anno a questa parte la Cina si sia sempre di più interessata al nostro nettare degli Dei, al punto di arrivare a superare noi e la Francia in fatto di consumi.



Bicchiere di vino

Secondo lo studio di settore, nel 2013 la Cina ha consumato quasi 1900 miliardi di bottiglie di vino rosso, ovvero più di 155 milioni di casse da 9 litri, misura di consueto utilizzata nel mondo del beverage.

Con i 155 milioni di casse la Cina strappa il primato alla Francia, che ne fa contare "soli" 150 milioni, seguita dall'Italia con 141, dagli Stati Uniti con 134 e dalla Germania, con 112. 155 milioni di casse significano per ilmercato cinese un incremento del 136% rispetto a quanto veniva consumato nel 2008.

Certo, rapportando il consumo di bottiglie alla popolazione il dato perde di importanza: in Cina si bevono pro capite poco più di una bottiglia a testa mentre in Francia e in Italia all'incirca se ne bevono 28. Ciò che è importante è l'aumentare dell'interesse della popolazione cinese per questo prodotto, interesse che secondo le ricerche della IWSR - International Wine and Spirits Research ha iniziato a crescere nel 2005, con un picco tra il 2007 e il 2013, anni in cui il consumo di vino rosso è cresciuto del 175,4% (nello stesso periodo il consumo in Italia è diminuito del 5,8% mentre in Francia addirittura del 18%).

Guillaume Deglise, direttore di Vinexpo, ha commentato evidenziando il cambiamento di mentalità del pubblico cinese, motore del cambiamento.

In generale, la buona notizia  che a livello globale cresce il cosnumo di vino: tra il 2008 e il 2012 è incrementato del 3,23%, raggiungendo quota 2,663 miliardi di casse da 9 litri (12 bottiglie). Le previsioni per i prossimi 4 anni parlano di un ulteriore aumento del 4,97%. 

Vino: Winenews/Vinitaly, Gaja-Antinori "ambasciatori" nel mondo

Vino: Winenews/Vinitaly, Gaja-Antinori "ambasciatori" nel mondo



Piero Antinori e Angelo Gaja
(AGI) - L'"artigiano del vino", sinonimo della lunga tradizione del know how italiano, e la grande griffe, simbolo di storia plurisecolare: Gaja e Antinori, ecco gli ambasciatori del made Italy enoico per i wine lovers, due tra i pilastri del nostro sistema produttivo. Perche' il vino italiano di volti ne ha mille, come quelli del fondatore di Slow Food Carlo Petrini e del patron di Eataly Oscar Farinetti, dei "super sommelier" Luca Gardini e Luca Martini, e di Vinitaly, alfieri di Bacco, per gli amanti del buon bere, portavoce della sua cultura nel mondo, ognuno nel proprio raggio d'azione. E poi c'e' una vera e propria "squadra" di top brand, tra le cantine preferite dagli appassionati: accanto a Gaja e Antinori, si va da Bellavista a Ornellaia, da Sassicaia (Tenuta San Guido) a Biondi Santi, Ferrari, Tasca d'Almerita, Planeta, Donnafugata, da Ca' del Bosco a Castello Banfi, Giacomo Conterno (Monfortino), Allegrini. A dirlo e' un sondaggio di www.winenews.it, uno dei siti piu' cliccati dagli amanti del buon bere, e Vinitaly (www.vinitaly.com), appuntamento enologico di livello internazionale, a cui hanno partecipato 1.250 "enonauti", ovvero appassionati gia' fidelizzati al mondo del vino e del web, dedicato ai marchi del vino che, come quelli della moda, rendono celebre il made in Italy nel mondo. La cantina del cuore? Non una, ma tante, perche' nella ricchezza del Belpaese, impossibile eleggerne una sola, con i wine lovers che ne fanno una questione "molto personale", spaziando in tutto lo Stivale.
  Tra le cantine preferite, la squadra eletta dagli eno-appassionati si compone di veri e propri top brand. Oltre ad Antinori, cantina toscana dalla storia secolare, Bellavista, una delle piu' note realta' della Franciacorta fondata da Vittorio Moretti, e Tenuta dell'Ornellaia, fascinosa griffe toscana sinonimo di grandi vini; poi troviamo la Tenuta San Guido a Bolgheri dei Marchesi Incisa della Rocchetta, che vuol dire Sassicaia, nato relativamente di recente (nel 1968), ma che ha dato vita ad un vero e proprio modello enologico, diventando un fenomeno di culto a livello internazionale.
  Quindi, Biondi Santi, il "capostipite" di tutti i Brunello, nato alla fine dell'Ottocento nella Tenuta Greppo grazie alle geniali intuizioni di Ferruccio Biondi Santi, e Ca' del Bosco e Ferrari, sinonimi di metodo classico di alta qualita'. Ed ancora, Gaja, accanto a Tasca d'Almerita, Planeta, Donnafugata, Giacomo Conterno (Monfortino). Sempre tra i piu' gettonati, ci sono anche Castello Banfi, Allegrini, Berlucchi, Frescobaldi, Masi ed anche i big come Zonin, Santa Margherita, Rotari (Mezzacorona), Marchesi di Barolo, Ruffino, Cavit, Cecchi, Barone Ricasoli, Rocca delle Maci'e, Duca di Salaparuta, le tante aziende del Gruppo Italiano Vini ... Nel votare la "cantina del cuore", gli "enonauti" si sono, invece, decisamente frammentati, arrivando ad indicare oltre 100 marchi: un segnale che conferma anche l'attuale segmentazione dell'offerta enologica nazionale, oltre a ribadire che la scelta enoica del cuore resta una questione soggettiva, ma, soprattutto, che la qualita' e' diffusa e interessa molte realta' produttive. E, cosi', accanto ai grandi produttori, ai top brand ed ai big del vino italiano, le preferenze dei wine lovers vanno anche alle tante realta', da nord a sud, da est ad ovest del Belpaese, quotate e "stellate", incluse nel gotha del panorama enoico nazionale, come Caprai e Masciarelli, Terlano e Castello di Ama, Nino Negri e Valentini, Voerzio e Mascarello (sia Giuseppe che Bartolo), Poggio di Sotto e Venica, San Michele Appiano e Bertani, Mastroberardino e Altare, Sandrone e Felsina, Chiarlo e Argiolas.(AGI) Bru

Il vino italiano si presenta a New York - Vino - Terra&Gusto - ANSA.it

Il vino italiano si presenta a New York - ANSA.it





VERONA - Grande successo per la prima tappa 2014 di Vinitaly International che ha animato il Metropolitan Pavillion di New York, con la presenza di oltre 110 cantine italiane affiancate dai principali importatori locali. Nel corso dell'appuntamento, presenti il Console generale della città, Natalia Quintavalle, il direttore di Veronafiere, Giovanni Mantovani, e la manager di Vinitaly International, Stevie Kim, sono stati presentati i nuovi e strategici strumenti sviluppati al servizio di produttori e importatori: Importer Connect e Vinitaly International Academy. "La presenza di Vinitaly negli Stati Uniti non fa altro che rimarcare il grande successo che il vino italiano sta riscontrando in questi anni nel maggiore mercato di vino a livello mondiale" ha detto Quintavalle, che ha quindi invitato tutti a partecipare non solo all'evento di New York, ma anche agli altri momenti di incontro organizzati da Veronafiere, non ultimo a quelli che prenderanno vita nell'ambito della collaborazione con Expo 2015.