sabato 19 luglio 2014
venerdì 27 giugno 2014
lunedì 16 giugno 2014
Il miglior vino italiano è della Campania | Resto al Sud
Il miglior vino italiano è della Campania | Resto al Sud
È campano il miglior vino assoluto d’Italia. Si tratta del Gillo Dorfles 2011 Aglianico Paestum IGT di Agricola San Salvatore 1988, che si è aggiudicato il Gran Premio Vitignoitalia, uno dei riconoscimenti più prestigiosi assegnati nel corso del X Concorso Enologico di Vitignoitalia.
giovedì 12 giugno 2014
sabato 26 aprile 2014
Il Timorasso
Origine (Cenni storici): presente da molto tempo nella zone di Novi Ligure e Tortona dove assieme al Cortese era tra le uve bianche più coltivate. In epoca prefillosserica era presente anche in provincia di Genova, dove veniva destinato al consumo diretto. In passato molto diffuso anche nella provincia di Pavia soprattutto nel Vogherese.
mercoledì 2 aprile 2014
Va' dove ti porta il vino | bere | L'espresso food&wine
Va' dove ti porta il vino
Le bottiglie italiane non sono mai state così apprezzate nel mondo. Da consumatori sempre più esigenti. Ecco la mappa dell'eccellenza, alla vigilia della più grande fiera di settore.
Primo, il Chianti, seguito dal Lambrusco, dal Vermentino, e dalla Barbera: è la classifica sulle preferenze degli italiani negli acquisti di vino in termini di valore nella grande distribuzione.
Se si tiene conto del numero di bottiglie vendute, invece, il Lambrusco supera il Chianti e la Bonarda supera la Barbera.
Tutti vini con una precisa connotazione d'origine regionale, come quelli che seguono nella classifica dei preferiti: il Montepulciano d'Abruzzo, il Nero d'Avola, il Müller Thurgau, il Morellino di Scansano, il Dolcetto...............continua
Le bottiglie italiane non sono mai state così apprezzate nel mondo. Da consumatori sempre più esigenti. Ecco la mappa dell'eccellenza, alla vigilia della più grande fiera di settore.
Primo, il Chianti, seguito dal Lambrusco, dal Vermentino, e dalla Barbera: è la classifica sulle preferenze degli italiani negli acquisti di vino in termini di valore nella grande distribuzione.
Se si tiene conto del numero di bottiglie vendute, invece, il Lambrusco supera il Chianti e la Bonarda supera la Barbera.
Tutti vini con una precisa connotazione d'origine regionale, come quelli che seguono nella classifica dei preferiti: il Montepulciano d'Abruzzo, il Nero d'Avola, il Müller Thurgau, il Morellino di Scansano, il Dolcetto...............continua
martedì 1 aprile 2014
Vino: nella Gdo risalgono vendite nel primo bimestre 2014
Vino: nella Gdo risalgono vendite nel primo bimestre 2014
effetto della crisi o merito della GDO?
Olio d'oliva venduto a € 2,99 cosa significa? se per produrre un litro di olio evo con terreno e piante di olivo di proprietà occorrono minimo (tutto compreso) 8€ al litro????
effetto della crisi o merito della GDO?
Olio d'oliva venduto a € 2,99 cosa significa? se per produrre un litro di olio evo con terreno e piante di olivo di proprietà occorrono minimo (tutto compreso) 8€ al litro????
Tra Enosnob e Radical. Al Vinitaly i diversi tipi di Wine Lovers Italiani. | Italy Food 24
Tra Enosnob e Radical. Al Vinitaly i diversi tipi di Wine Lovers Italiani. | Italy Food 24
Come risposta al calo dei consumi in Italia l’istituto di ricerche Squadrati di Milano identifica, attraverso gli atteggiamenti di consumo del vino, quattro profili di consumatore denominati Radical, Enosnob, Socialite e Pane al pane. La ricerca sarà presentata a Vinitaly lunedì 7 aprile. In uno scenario di consumi del vino in continuo cambiamento si inserisce l’esigenza da parte dei produttori di capire meglio le motivazioni che spingono i consumatori all’acquisto. L’analisi realizzata da Squadrati, istituto di ricerche di mercato, e commissionata dalla cantina trevigiana Bosco Viticultori del Gruppo VI.V.O. Cantine sac, ha individuato quattro profili analizzando le conversazioni web e social sul vino, che hanno portato alla definizione di un quadrato semiotico i cui 4 poli sono stati definiti come Radical, Enosnob, Socialite e Pane al pane:
Come risposta al calo dei consumi in Italia l’istituto di ricerche Squadrati di Milano identifica, attraverso gli atteggiamenti di consumo del vino, quattro profili di consumatore denominati Radical, Enosnob, Socialite e Pane al pane. La ricerca sarà presentata a Vinitaly lunedì 7 aprile. In uno scenario di consumi del vino in continuo cambiamento si inserisce l’esigenza da parte dei produttori di capire meglio le motivazioni che spingono i consumatori all’acquisto. L’analisi realizzata da Squadrati, istituto di ricerche di mercato, e commissionata dalla cantina trevigiana Bosco Viticultori del Gruppo VI.V.O. Cantine sac, ha individuato quattro profili analizzando le conversazioni web e social sul vino, che hanno portato alla definizione di un quadrato semiotico i cui 4 poli sono stati definiti come Radical, Enosnob, Socialite e Pane al pane:
- RADICAL: coloro che dal vino pretendono l’attenzione alla produzione genuina.
- ENOSNOB: coloro che dal vino pretendono garanzia di qualità e raffinatezza del gusto.
- PANE AL PANE: coloro che nel vino ritrovano semplicità e quotidianità.
- SOCIALITE: coloro che nel vino vedono l’occasione per una gratificazione sociale.
Il quadrato semiotico dei wine lovers è uno strumento di analisi che fornisce una rappresentazione articolata e sintetica degli atteggiamenti nei confronti del vino. Individuare con chiarezza questi atteggiamenti è essenziale per impostare le strategie in grado di soddisfare le molteplici richieste dei consumatori e reagire al trend negativo che caratterizza il mercato nazionale, iniettando nuovo valore in tutta la filiera vitivinicola. Questo lavoro sarà presentato al pubblico e agli operatori lunedì 7 aprile 2014, alle ore 11:00 presso l’Auditorium del Centro Congressi Palexpo, durante il convegno dal titolo “Il quadrato semiotico dei wine lovers: gli atteggiamenti di consumo del vino in Italia”, a cui parteciperanno Oscar Farinetti, imprenditore e inventore di Eataly, Corrado Giacomini, Presidente di Vi.V.O. Cantine s.a.c., Elena Rocco, Docente di Marketing Internazionale – Università Ca’ Foscari, Diletta Sereni e Daniele Dodaro ricercatori di mercato dell’Istituto di ricerche Squadrati, Fabio Piccoli, Direttore Responsabile di Wine Meridian ed Andrea Gori, sommelier, oste e giornalista. Partendo dal quadrato semiotico dei wine lovers l’iniziativa di Bosco Viticultori, alla ricerca di percorsi per il rilancio del vino in Italia, continuerà durante le giornate di Vinitaly chiedendo a consumatori, produttori, sommelier, giornalisti e a tutti gli appassionati del vino, di collocarsi sul quadrato semiotico e di indicare quali vini assocerebbero ai 4 profili. Il quadrato semiotico dei wine lovers sarà visibile presso lo stand di Bosco Viticultori, Padiglione 3, stand E6. Il progetto vede anche la partecipazione al convegno del Campus di Treviso dell’Università Cà Foscari di Venezia, ai cui studenti del Corso di Laurea in Commercio Estero Bosco Viticultori darà la possibilità di vivere una “lezione sul campo”.
Bosco Viticultori è una cantina del Gruppo Vi.V.O. Cantine s.a.c. a cui aderiscono 2.000 soci che coltivano 4.000 ha di vigneto e conferiscono oltre 500.000 q.li di uva a 8 centri di vinificazione nelle province di Venezia e Treviso.
Bosco Viticultori è una cantina del Gruppo Vi.V.O. Cantine s.a.c. a cui aderiscono 2.000 soci che coltivano 4.000 ha di vigneto e conferiscono oltre 500.000 q.li di uva a 8 centri di vinificazione nelle province di Venezia e Treviso.
lunedì 31 marzo 2014
Parlamento europeo contro le frodi online “Non liberalizzate i domini .vin e .wine” - Repubblica.it
Parlamento europeo contro le frodi online “Non liberalizzate i domini .vin e .wine” - Repubblica.it
Anche il Parlamento europeo è pronto a dare battaglia per proteggere su internet i vini di qualità dal rischio di frode e sfruttamento improprio delle loro denominazioni. È stato lo stesso presidente dell’Assemblea Ue, Martin Schulz, a raccogliere la preoccupazione della Commissione agricoltura del Parlamento inviando una lettera sui rischi di una possibile liberalizzazione dei domini web .vin e .wine, all’Icann, l’organismo che li gestisce a livello mondiale. «Al presidente Schulz — ha spiegato il presidente della Commagri Paolo De Castro — abbiamo illustrato i pericoli di una liberalizzazione di nomi a dominio contenenti indicazioni geografiche (come chianti.wine, bordeaux.vin, rioja.wine), che potrebbero essere attribuite e utilizzate da imprese che nulla hanno a che vedere con i vini di qualità delle denominazioni indicate, fuorviando la scelta dei consumatori».
Anche il Parlamento europeo è pronto a dare battaglia per proteggere su internet i vini di qualità dal rischio di frode e sfruttamento improprio delle loro denominazioni. È stato lo stesso presidente dell’Assemblea Ue, Martin Schulz, a raccogliere la preoccupazione della Commissione agricoltura del Parlamento inviando una lettera sui rischi di una possibile liberalizzazione dei domini web .vin e .wine, all’Icann, l’organismo che li gestisce a livello mondiale. «Al presidente Schulz — ha spiegato il presidente della Commagri Paolo De Castro — abbiamo illustrato i pericoli di una liberalizzazione di nomi a dominio contenenti indicazioni geografiche (come chianti.wine, bordeaux.vin, rioja.wine), che potrebbero essere attribuite e utilizzate da imprese che nulla hanno a che vedere con i vini di qualità delle denominazioni indicate, fuorviando la scelta dei consumatori».
giovedì 6 febbraio 2014
inGusto | Vino rosso: la Cina conquista il primato sui consumi sorpassando la Francia
Rimaniamo sempre i maggiori produttori al mondo insieme alla Francia, ma il primato per il consumo non solo non è nostro, ma non è più nemmeno dei nostri cugini d'oltralpe, i francesi: da oggi è la Cina il maggior consumatore al mondo di vino rosso.
Lo studio, presentato in occasione di Vinexpo, traccia un ritratto della situazione a livello mondiale del consumo di vino rosso e evidenzia come da qualche anno a questa parte la Cina si sia sempre di più interessata al nostro nettare degli Dei, al punto di arrivare a superare noi e la Francia in fatto di consumi.
Secondo lo studio di settore, nel 2013 la Cina ha consumato quasi 1900 miliardi di bottiglie di vino rosso, ovvero più di 155 milioni di casse da 9 litri, misura di consueto utilizzata nel mondo del beverage.
Con i 155 milioni di casse la Cina strappa il primato alla Francia, che ne fa contare "soli" 150 milioni, seguita dall'Italia con 141, dagli Stati Uniti con 134 e dalla Germania, con 112. 155 milioni di casse significano per ilmercato cinese un incremento del 136% rispetto a quanto veniva consumato nel 2008.
Certo, rapportando il consumo di bottiglie alla popolazione il dato perde di importanza: in Cina si bevono pro capite poco più di una bottiglia a testa mentre in Francia e in Italia all'incirca se ne bevono 28. Ciò che è importante è l'aumentare dell'interesse della popolazione cinese per questo prodotto, interesse che secondo le ricerche della IWSR - International Wine and Spirits Research ha iniziato a crescere nel 2005, con un picco tra il 2007 e il 2013, anni in cui il consumo di vino rosso è cresciuto del 175,4% (nello stesso periodo il consumo in Italia è diminuito del 5,8% mentre in Francia addirittura del 18%).
Guillaume Deglise, direttore di Vinexpo, ha commentato evidenziando il cambiamento di mentalità del pubblico cinese, motore del cambiamento.
In generale, la buona notizia che a livello globale cresce il cosnumo di vino: tra il 2008 e il 2012 è incrementato del 3,23%, raggiungendo quota 2,663 miliardi di casse da 9 litri (12 bottiglie). Le previsioni per i prossimi 4 anni parlano di un ulteriore aumento del 4,97%.
Vino: Winenews/Vinitaly, Gaja-Antinori "ambasciatori" nel mondo
Vino: Winenews/Vinitaly, Gaja-Antinori "ambasciatori" nel mondo
(AGI) - L'"artigiano del vino", sinonimo della lunga tradizione del know how italiano, e la grande griffe, simbolo di storia plurisecolare: Gaja e Antinori, ecco gli ambasciatori del made Italy enoico per i wine lovers, due tra i pilastri del nostro sistema produttivo. Perche' il vino italiano di volti ne ha mille, come quelli del fondatore di Slow Food Carlo Petrini e del patron di Eataly Oscar Farinetti, dei "super sommelier" Luca Gardini e Luca Martini, e di Vinitaly, alfieri di Bacco, per gli amanti del buon bere, portavoce della sua cultura nel mondo, ognuno nel proprio raggio d'azione. E poi c'e' una vera e propria "squadra" di top brand, tra le cantine preferite dagli appassionati: accanto a Gaja e Antinori, si va da Bellavista a Ornellaia, da Sassicaia (Tenuta San Guido) a Biondi Santi, Ferrari, Tasca d'Almerita, Planeta, Donnafugata, da Ca' del Bosco a Castello Banfi, Giacomo Conterno (Monfortino), Allegrini. A dirlo e' un sondaggio di www.winenews.it, uno dei siti piu' cliccati dagli amanti del buon bere, e Vinitaly (www.vinitaly.com), appuntamento enologico di livello internazionale, a cui hanno partecipato 1.250 "enonauti", ovvero appassionati gia' fidelizzati al mondo del vino e del web, dedicato ai marchi del vino che, come quelli della moda, rendono celebre il made in Italy nel mondo. La cantina del cuore? Non una, ma tante, perche' nella ricchezza del Belpaese, impossibile eleggerne una sola, con i wine lovers che ne fanno una questione "molto personale", spaziando in tutto lo Stivale.
Tra le cantine preferite, la squadra eletta dagli eno-appassionati si compone di veri e propri top brand. Oltre ad Antinori, cantina toscana dalla storia secolare, Bellavista, una delle piu' note realta' della Franciacorta fondata da Vittorio Moretti, e Tenuta dell'Ornellaia, fascinosa griffe toscana sinonimo di grandi vini; poi troviamo la Tenuta San Guido a Bolgheri dei Marchesi Incisa della Rocchetta, che vuol dire Sassicaia, nato relativamente di recente (nel 1968), ma che ha dato vita ad un vero e proprio modello enologico, diventando un fenomeno di culto a livello internazionale.
Quindi, Biondi Santi, il "capostipite" di tutti i Brunello, nato alla fine dell'Ottocento nella Tenuta Greppo grazie alle geniali intuizioni di Ferruccio Biondi Santi, e Ca' del Bosco e Ferrari, sinonimi di metodo classico di alta qualita'. Ed ancora, Gaja, accanto a Tasca d'Almerita, Planeta, Donnafugata, Giacomo Conterno (Monfortino). Sempre tra i piu' gettonati, ci sono anche Castello Banfi, Allegrini, Berlucchi, Frescobaldi, Masi ed anche i big come Zonin, Santa Margherita, Rotari (Mezzacorona), Marchesi di Barolo, Ruffino, Cavit, Cecchi, Barone Ricasoli, Rocca delle Maci'e, Duca di Salaparuta, le tante aziende del Gruppo Italiano Vini ... Nel votare la "cantina del cuore", gli "enonauti" si sono, invece, decisamente frammentati, arrivando ad indicare oltre 100 marchi: un segnale che conferma anche l'attuale segmentazione dell'offerta enologica nazionale, oltre a ribadire che la scelta enoica del cuore resta una questione soggettiva, ma, soprattutto, che la qualita' e' diffusa e interessa molte realta' produttive. E, cosi', accanto ai grandi produttori, ai top brand ed ai big del vino italiano, le preferenze dei wine lovers vanno anche alle tante realta', da nord a sud, da est ad ovest del Belpaese, quotate e "stellate", incluse nel gotha del panorama enoico nazionale, come Caprai e Masciarelli, Terlano e Castello di Ama, Nino Negri e Valentini, Voerzio e Mascarello (sia Giuseppe che Bartolo), Poggio di Sotto e Venica, San Michele Appiano e Bertani, Mastroberardino e Altare, Sandrone e Felsina, Chiarlo e Argiolas.(AGI) Bru
Tra le cantine preferite, la squadra eletta dagli eno-appassionati si compone di veri e propri top brand. Oltre ad Antinori, cantina toscana dalla storia secolare, Bellavista, una delle piu' note realta' della Franciacorta fondata da Vittorio Moretti, e Tenuta dell'Ornellaia, fascinosa griffe toscana sinonimo di grandi vini; poi troviamo la Tenuta San Guido a Bolgheri dei Marchesi Incisa della Rocchetta, che vuol dire Sassicaia, nato relativamente di recente (nel 1968), ma che ha dato vita ad un vero e proprio modello enologico, diventando un fenomeno di culto a livello internazionale.
Quindi, Biondi Santi, il "capostipite" di tutti i Brunello, nato alla fine dell'Ottocento nella Tenuta Greppo grazie alle geniali intuizioni di Ferruccio Biondi Santi, e Ca' del Bosco e Ferrari, sinonimi di metodo classico di alta qualita'. Ed ancora, Gaja, accanto a Tasca d'Almerita, Planeta, Donnafugata, Giacomo Conterno (Monfortino). Sempre tra i piu' gettonati, ci sono anche Castello Banfi, Allegrini, Berlucchi, Frescobaldi, Masi ed anche i big come Zonin, Santa Margherita, Rotari (Mezzacorona), Marchesi di Barolo, Ruffino, Cavit, Cecchi, Barone Ricasoli, Rocca delle Maci'e, Duca di Salaparuta, le tante aziende del Gruppo Italiano Vini ... Nel votare la "cantina del cuore", gli "enonauti" si sono, invece, decisamente frammentati, arrivando ad indicare oltre 100 marchi: un segnale che conferma anche l'attuale segmentazione dell'offerta enologica nazionale, oltre a ribadire che la scelta enoica del cuore resta una questione soggettiva, ma, soprattutto, che la qualita' e' diffusa e interessa molte realta' produttive. E, cosi', accanto ai grandi produttori, ai top brand ed ai big del vino italiano, le preferenze dei wine lovers vanno anche alle tante realta', da nord a sud, da est ad ovest del Belpaese, quotate e "stellate", incluse nel gotha del panorama enoico nazionale, come Caprai e Masciarelli, Terlano e Castello di Ama, Nino Negri e Valentini, Voerzio e Mascarello (sia Giuseppe che Bartolo), Poggio di Sotto e Venica, San Michele Appiano e Bertani, Mastroberardino e Altare, Sandrone e Felsina, Chiarlo e Argiolas.(AGI) Bru
Il vino italiano si presenta a New York - Vino - Terra&Gusto - ANSA.it
Il vino italiano si presenta a New York - ANSA.it
VERONA - Grande successo per la prima tappa 2014 di Vinitaly International che ha animato il Metropolitan Pavillion di New York, con la presenza di oltre 110 cantine italiane affiancate dai principali importatori locali. Nel corso dell'appuntamento, presenti il Console generale della città, Natalia Quintavalle, il direttore di Veronafiere, Giovanni Mantovani, e la manager di Vinitaly International, Stevie Kim, sono stati presentati i nuovi e strategici strumenti sviluppati al servizio di produttori e importatori: Importer Connect e Vinitaly International Academy. "La presenza di Vinitaly negli Stati Uniti non fa altro che rimarcare il grande successo che il vino italiano sta riscontrando in questi anni nel maggiore mercato di vino a livello mondiale" ha detto Quintavalle, che ha quindi invitato tutti a partecipare non solo all'evento di New York, ma anche agli altri momenti di incontro organizzati da Veronafiere, non ultimo a quelli che prenderanno vita nell'ambito della collaborazione con Expo 2015.
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